Wolverine, Hugh Jackman ricorda l'addio al personaggio: "Un momento indimenticabile"

Hugh Jackman ha ricordato come ha vissuto il suo addio a Wolverine durante le riprese del film Logan diretto da James Mangold.

Hugh Jackman ha ricordato come ha detto addio a Wolverine sul set di Logan, girato nel 2017 da James Mangold.
Conversando con Anne Hathaway in occasione di Actors on Actors, la rubrica di Variety, la star australiana ha ammesso che si è trattato di un momento davvero emozionante.

L'attore ha ammesso: "L'ultima di scena di Logan - The Wolverine in cui il mio personaggio sta morendo penso fosse stata scritta in modo meraviglioso perché mi ha fatto vivere quelle emozioni, cosa si prova in quel momento in cui pensi solo alla famiglia e al fatto di morire. Devi solo vivere quel momento, provare tutto e fidarti delle persone con cui stai lavorando".
Hugh Jackman ha aggiunto: "Ho interpretato Wolverine così a lungo. Sapevo che sarebbe stato il mio ultimo film molto prima che lo scrivessero. Avevo preso quella decisione. Avevo molte aspettative, ero davvero coinvolto".

Nell'ultima scena Logan si sacrifica per permettere alla figlia adottiva Laura di sopravvivere e la star ha raccontato: "Stavo lavorando con un regista con cui ho lavorato tre volte in precedenza, di cui mi fido in modo implicito, Jim Mangold. Mi ricordo che quando abbiamo girato quella scena, la stavamo realizzando in una location in cui erano pieno di tempeste di fulmini, e dovevamo fermare le riprese. Ha detto 'Non possiamo fare questa grande scena d'azione. Ma gireremo la scena della morte'. Io ho reagito dicendo 'ora?'. E ha replicato: 'Ci sarete solo tu e Dafne, se potresti semplicemente farlo'. Ho pensato 'Okay'. Sapeva che era la cosa migliore per me".

Hugh ha aggiunto: "Siamo andati lì e stavamo girando la scena. Dafne aveva 11 anni ed era fantastica. Ha girato la scena con Dafne in due ciak e poi ha detto 'Facciamone un'altra'. Ho risposto 'Sei sicuro? Penso che...'. Ma mi ha subito fermato: 'Lasciamo stare il tempo, non preoccupiamoci di niente. Questa è la fine di 19 anni. Concediamoci trenta minuti'. Ha fatto partire le telecamere e il fatto che mi abbia permesso, non solo come attore ma come Hugh, di ricordare quel momento è stato un lusso che non dimenticherò mai". Jackman ha inoltre ammesso che Mangold gli ha permesso di liberarsi di tutta quella pressione che provava in quel momento e ci sono stati dei ciak in cui stava piangendo dopo le quali il regista gli ha detto: "Non useremo quelle immagini, ma buon per te".