Wesley Snipes ha svelato che già nel 1992 si era cercato di portare sul grande schermo le avventure di T'Challa, il protagonista di Black Panther.
La star, intervistata da Variety, ha infatti ricordato come fosse convinto che la storia raccontata tra le pagine avesse il potenziale necessario ad attirare un pubblico molto ampio nelle sale e di essere stato conquistato dall'idea di poter mostrare le arti marziali africane: "Avevamo pensato che sarebbe stato davvero cool e atipico per un personaggio dei fumetti Marvel. Qualcosa di simile avrebbe attirato le persone bianche, nere, asiatiche, e potevamo inserire le arti marziali. Mostrare il mondo dell'Africa in un modo diverso rispetto a quello a cui le persone erano abituate avrebbe inoltre permesso al progetto di andare contro gli stereotipi legati al continente".
L'attore ha quindi raccontato che erano stati realizzati tre script e il progetto non è stato realizzato in parte a causa dell'incapacità di trovare il giusto regista. Snipes ha però ribadito che l'obiettivo era quello di mostrare in modo fedele Wakanda, dove persone di varia cultura, contraddistinte da credenze diverse e dotate di abilità di ogni tipo, convivono in modo pacifico creando così un sistema avanzato. Wesley ha quindi sottolineato: "Le arti marziali africane erano presenti nella nostra versione e molte persone non sapevano nemmeno che esistessero".
Venticinque anni fa, tuttavia, un progetto simile non era riuscito a ottenere il sostegno e l'attenzione necessari ad andare oltre la fase della stesura della sceneggiatura: "Non siamo nemmeno passati a ideare i costumi. Non abbiamo ottenuto il budget necessario".