Weinstein: Jill Messick, agente di Rose McGowan, si è tolta la vita

La donna, che soffriva di depressione e disturbi bipolari, ha subito le conseguenze psicologiche delle dichiarazioni emerse nell'accusare Harvey Weinstein.

Un primo piano dell'attrice Rose McGowan per il telefilm Charmed
Un primo piano dell'attrice Rose McGowan per il telefilm Charmed

Jill Messick, la produttrice che è stata anche manager di Rose McGowan, è morta ieri all'età di 50 anni. La sua famiglia ha confermato che la donna si è tolta la vita, sostenendo che lo scandalo che ha colpito Harvey Weinstein abbia contribuito al tragico gesto. La Messick soffriva di depressione ed era bipolare.
Un mese fa il nome della donna era emerso nelle notizie in cui si riportavano delle sue conversazioni avvenute via e-mail con Ben Affleck, utilizzate dai legali di Weinstein per difendere il proprio assistito dalle accuse di violenza sessuale.

In un comunicato si dichiara: "Negli ultimi mesi molte donne hanno fatto delle accuse nei confronti di Harvey Weinstein, tra cui Rose McGowan, che ha parlato ripetutamente con la stampa, scagliandosi non solo contro il suo aggressore ma anche contro molte altre persone. Una di loro era Jill che ha scelto di riimanere in silenzio di fronte alle calunnie di Rose contro di lei per paura di sminuire le tante persone che hanno condiviso la propria verità. Ha deciso di non alimentare l'attenzione mediatica, permettendo che il suo nome e la sua reputazione venissero macchiati anche se non aveva fatto niente di sbagliato. Non ha mai scelto di essere una figura pubblica, quella scelta le è stata portata via".

Il messaggio condiviso prosegue: "Vedere il suo nome nei titoli, più e più volte, come parte del tentativo di una persona di ottenere maggiore attenzione per la sua causa personale e nel disperato tentativo compiuto da Harvey per difendersi è stato per lei qualcosa di devastante. L'ha spezzata e stava da poco iniziando nuovamente ad avere una vita normale".

La famiglia ha ricordato che Rose era stata una delle sue prime clienti e nel 1997 aveva ricevuto il compito di organizzare un incontro tra l'attrice e Weinstein per parlare di lavoro. La McGowan le aveva poi detto di aver compiuto un errore scegliendo di togliersi i vestiti ed entrare in vasca con il produttore, senza mai parlare di violenza sessuale. Il comunicato spiega che Jill aveva capito che era successo qualcosa di più grave e forse illegale e aveva insistito per chiarire la situazione, ottenendo la rassicurazione che si sarebbe indagato e preso provvedimenti da parte della sua agenzia. I successivi incontri tra Rose e Harvey Weinstein vennero organizzati senza che la Messick lo sapesse, lasciandole la convinzione che si fosse risolta la situazione.
Il comunicato ricorda che Jill aveva subito deciso di agire per difendere l'attrice da comportamenti inappropriati e si conclude sottolineando: "Non dobbiamo dimenticare una verità semplice: le parole hanno potere. Mentre illuminiamo gli angoli oscuri di verità nascoste dobbiamo ricordare che quello che diciamo, in particolare nei mezzi di comunicazione, possano avere degli effetti forti quanto le nostre azioni, se non di più. Dobbiamo chiedere di più dagli altri. Dobbiamo concederci un momento per pensare alle ramificazioni e alle conseguenze di quello che diciamo e ciò che facciamo. Le parole sono importanti. La vita di qualcuno potrebbe dipendere da quello che diciamo".