Sul set di Una notte al museo, secondo quanto dichiarato da Rami Malek, Robin Williams era spesso molto triste: l'attore si isolava tra una scena e l'altra e rimaneva da solo in silenzio a causa dell'uso continuo degli smartphone da parte del resto del cast e della troupe.
Malek, ripensando ai giorni passati sul set del suo primo film, ha ricordato: "Penso spesso a Robin, quell'esperienza ha significato molto per me ed è ancora così. Era sempre presente, viveva appieno ogni momento. Penso che la cosa veramente triste di quelle riprese sia stata guardare tutti con la testa rivolta verso il basso a fissare i propri telefoni."
"Per me era impossibile distogliere il mio sguardo dagli occhi di Robin, non solo per quanto fosse bravo come intrattenitore, o per il suo carisma e il suo fascino, c'era qualcos'altro, un senso di connessione che non avresti mai voluto rompere. Io sono stato sempre rispettoso e non ho mai guardato il mio telefono intorno a lui." ha continuato l'attore.
Ricordando un momento in particolare, mentre tutti gli altri erano assorti nei loro telefoni e persi nel mondo digitale, secondo Malek, Williams è sgattaiolato via per godersi qualcosa di un po' più reale: "Al British Museum ha avuto luogo un momento che non dimenticherò mai. Erano tutti al telefono e Robin era molto triste, si stava allontanando tutto solo così mi sono avvicinato lentamente per vedere come stava."
"Gli sentii dire: 'Non posso crederci', mentre era in piedi di fronte a un reperto storico. Gli chiesi: 'Cosa? Cosa c'è che non va?' E lui: 'Niente, non capita spesso di restare da solo con la Stele di Rosetta'. Lo guardai e pensai: 'Wow, quest'uomo è veramente fantastico.' Rimasi letteralmente senza parole." Ha concluso Malek.