Una battaglia dopo l’altra, conservatori statunitensi all'attacco: “Apologia del terrorismo di sinistra”

I conservatori americani attaccano la pellicola di Paul Thomas Anderson e la sua rappresentazione del rivoluzionario interpretato dalla star Leonardo DiCaprio.

Leonardo DiCaprio col fucile spianato

Pur essendo acclamato da una buon fetta di critici come il film dell'anno, Una battaglia dopo l'altra è finito nel mirino dei conservatori americani, che hanno bollato il film definendolo una "apologia del terrorismo di sinistra radicale".

Come rivela la nostra recensione di Una battaglia dopo l'altra, il film si concentra, infatti, sui tentativi di DiCaprio di salvare la figlia adolescente (Chase Infiniti) dal cattivo della storia, un militare nazionalista bianco (Sean Penn). Il film si apre con un raid in una struttura dell'ICE (l'agenzia federale americana che si occupa di immigrazione) per liberare i detenuti, contiene una serie di scene in cui i migranti sono nascosti nei tunnel e un agente sotto copertura lancia una molotov durante una protesta a favore dei migranti per giustificare un aumento della violenza.

Inevitabile la reazione della critica conservatrice, come anticipato dall'Hollywood Reporter, che mette in guardia dalle polemiche in aumento in vista della stagione dei premi e in particolar modo degli Oscar, dove la pellicola di Anderson potrebbe addirittura puntare alla vittoria del premio come miglior film.

One Battle After Another
Leonardo DiCaprio in azione in un scena di una battaglia dopo l'altra

Cosa hanno detto conservatori del film di Paul Thomas Anderson

"Si possono trovare delle scuse, ma fondamentalmente il film è un'apologia del terrorismo radicale di sinistra, ecco cos'è", ha detto Ben Shapiro, prevedendo che il film vincerà tutti gli Oscar per motivi politici. "Ha la sottigliezza di un mattone... L'idea di base è una teoria del complotto in cui gli Stati Uniti sono governati da nazionalisti cristiani suprematisti bianchi e tutte le persone di colore e qualche simpatico compagno di viaggio incompetente come il personaggio di DiCaprio affronteranno l'intero sistema. E quel sistema deve essere affrontato a scapito della famiglia, dell'amicizia, della decenza, della fondamentale capacità umana di successo. È meglio, in altre parole, essere un completo perdente che spreca la vita bombardando cose a caso per liberare immigrati clandestini che varcano il confine a casaccio, piuttosto che essere un cittadino produttivo".

Sean Penn One Battle
Sean Penn agrredisce Teyana Taylor in una scena violenta

"Perché questo film abbia un minimo di senso, bisogna credere che gli Stati Uniti, oggi, in questo momento, siano una dittatura fascista", ha scritto David Marcus di Fox News, definendo il film "un'apologia inopportuna della violenza di sinistra. Questo non è solo un errore pericoloso ma, come abbiamo scoperto di recente, mortale... L'intero film mi ha fatto arrabbiare, ma poi mi sono ricordato che l'amministrazione Trump sta prendendo provvedimenti contro gli Antifa - i veri terroristi interni di oggi - e forse questo sarà un film divertente da guardare per loro una volta che saranno tutti in prigione".

Una battaglia dopo l'altra: cronache di un mondo in fiamme Una battaglia dopo l'altra: cronache di un mondo in fiamme

"È una macabra coincidenza che Una battaglia dopo l'altra sia uscito così presto dopo l'assassinio del pacifico oratore conservatore Charlie Kirk", ha scritto Armond White del National Review. "Il film innegabilmente romanticizza l'assassinio politico... Anderson provoca intenzionalmente la sete di sangue dei suoi confratelli svegli (e degli spettatori della Generazione Z che non sanno nulla degli anni Sessanta) celebrando le attività insipide, eretiche e violente del passato e del presente liberal. È il film più irresponsabile dell'anno."

"Guardare Una battaglia dopo l'altra non essere divertente, ma la sua celebrazione del vetriolo e dell'omicidio è illuminante", ha reagito The Blaze. "Questo non è il solito pregiudizio 'anti-conservatore' di Hollywood. Quando DiCaprio, perennemente sudato, grida '¡Viva la revolución!' mentre fa esplodere bombe, dovresti applaudire. E se non applaudi, beh, quelle bombe sono destinate a te... Sempre più spesso, Hollywood considera metà del Paese non come concittadini con convinzioni obsolete, ma come nemici che meritano una punizione. Possedere armi da fuoco, favorire i confini, votare in modo diverso: queste non sono differenze politiche; sono trattate come crimini morali, motivi di sterminio."