Troppo brutti!

Assegnati i 'Fiaschi d'Oro' del cinema italiano: a Costantino Vitagliano il premio per l'interpretazione più brutta della stagione cinematografica ormai conclusa.

Dal tubo catodico al cinema, ma gli è andata male, a quanto pare: Costantino Vitagliano in questi giorni s'è aggiudicato il Fiasco d'Oro per la sua interpretazione - se vogliamo chiamarla così - in Troppo belli di Ugo Fabrizio Giordani. Assegnati dall'associazione No business like that che si occupa del monitoraggio della spesa pubblica nello spettacolo, i Fiaschi d'Oro inizialmente venivano assegnati solo in base ai dati Cinetel sugli incassi ai botteghini, poi sono state considerate anche le valutazioni degli utenti del sito e sono state create categorie parallele per i film più brutti e le prove attoriali meno convincenti, oltre a quelle dei film meno visti nelle sale.
Il film meno visto di questa stagione è stato Fratella e sorello di Sergio Citti, che è stato visto da appena 532 spettatori, ma il Fiasco per il Peggior Film è andato a L'educazione sentimentale di Eugenie, di Aurelio Grimaldi già autore di un grande "capolavoro" che fu Il macellaio con Alba Parietti.

Tra gli altri peggiori incassi della stagione Notte senza fine - amore tradimento incesto di Elisabetta Sgarbi, sorella del più celebre Vittorio, Tartarughe sul dorso di Stefano Pasetto e Contronatura di Alessandro Tofanelli.
Ma il Fiasco d'Oro più ovvio è decisamente quello che è stato assegnato a Costantino Vitagliano: l'icona del nulla catodico, costruito a tavolino dalla coppia Costanzo-De Filippi e vomitato da una tv resa definitivamente inguardabile dai reality, si è aggiudicato il premio come Peggior Attore, arrivando a superare Daniele Interrante, co-protagonista di Troppo belli.

Il premio per la Peggior Attrice invece è andato a Giorgia Surina, protagonista di Una talpa al bioparco, un premio per il quale erano state nominate anche Sabrina Colle (La porta delle sette stelle) e Anna Falchi interprete e produttrice di Nessun messaggio in segreteria.
E il premio per il peggior regista? Non poteva che andare ad un'istituzione in merito, ovvero Carlo Vanzina per il suo Il ritorno del Monnezza.