Trolls World Tour: Justin Timberlake e Anna Kendrick contro Universal per i guadagni del film

Le star di Trolls World Tour, tra cui Justin Timberlake e Anna Kendrick, stanno chiedendo di stabilire la percentuale dei guadagni del noleggio digitale.

Justin Timberlake e Anna Kendrick, i protagonisti di Trolls World Tour, sembra siano alle prese con un effetto collaterale della distribuzione in streaming del film animato: stabilire e ottenere il pagamento della propria percentuale legata agli incassi, in questo caso sulle piattaforme di video on demand.
Universal Pictures ha infatti deciso di distribuire il sequel a noleggio, al costo di circa 20 dollari, dopo la chiusura delle sale, ma questa strategia potrebbe causare dei problemi contrattuali perché gli accordi con le star prevedono una percentuale sui guadagni ottenuti dal progetto.

Trolls World Tour, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe incassato 100 milioni di dollari grazie alla distribuzione in formato digitale. Justin Timberlake, Anna Kendrick e gli altri membri del cast avrebbero dovuto ricevere una percentuale in caso di un'accoglienza positiva ai box office e gli attori sembra non fossero nemmeno stati informati dell'intenzione di proporre il sequel di Trolls senza attendere il tradizionale periodo di permanenza nelle sale. La situazione ha quindi obbligato a un intervento dei loro agenti che sembra stiano chiedendo di versare le eventuali somme che spettano ai propri clienti.
Secondo le fonti di The Hollywood Reporter il lungometraggio potrebbe però non riuscire a recuperare i costi delle spese sostenute per il budget e i costi della campagna promozionale che, secondo i calcoli della testata, avrebbero superato quota 35 milioni di dollari alla Universal.

Jeff Shell, amministratore delegato di Universal, dopo i buoni risultati ottenuti da Trolls World Tour aveva causato qualche problema con delle dichiarazioni rilasciate al Wall Street Journal in cui sosteneva che lo studio potrebbe decidere di distribuire i propri film in contemporanea nelle sale e nelle piattaforme di streaming. Il proprietario della catena AMC si era fortemente opposto a questa idea, sostenendo di essere pronto a boicottare i titoli Universal se in futuro non verranno rispettate le attuali regole relative al tempo che deve trascorrere prima che un titolo sia disponibile anche online.

La distribuzione sul circuito di video on demand rende però complicato ottenere, da parte dei membri del cast, dei numeri precisi che possano portare al versamento delle cifre e dei bonus pattuiti durante la stesura del contratto. Gli studios "non sono obbligati a mostrarti i numeri relativi al circuito di video on demand, quindi devi fidarti totalmente di loro. Gli avvocati stanno però contrattando da entrambe le fazioni e arriveranno a stabilire una cifra".