Toy Story 4, come ogni film Pixar, contiene molti easter egg legati ai progetti, corti e lungometraggi, prodotti in precedenza dallo studio o in fase di sviluppo. Nel nuovo capitolo delle avventure di Woody e Buzz Lightyear gli autori e gli animatori sembrano però essersi superati.
Il regista del film (qui potete leggere la nostra recensione di Toy Story 4), Josh Cooley, ha ora rivelato un dettaglio interessante: "Volevo che il negozio di antiquariato sembrasse come una giungla per questi giocattoli e che potessero perdersi in questo mondo unico, quindi abbiamo realizzato inizialmente un paio di test per vedere e scoprire se potevamo rappresentare quel gran numero di cose presenti nel negozio. E ora si tratta di uno di quegli elementi che penso le persone possano dare per scontato guardando il film, e dovrebbero perché non si dovrebbe pensare alla tecnologia. Ma dietro le quinte è sconvolgente. Siamo stati in grado di nascondere così tanti easter egg specifici legati alla Pixar che dovrebbe essere un record".
Cooley ha rivelato che ogni singolo film della Pixar è rappresentato in quella scena. Alcuni elementi sono molto evidenti come l'insegna al neon di Dinoco, mostrata in Toy Story e Cars - motori ruggenti, un dipinto in cui Charles Muntz gioca a poker con i suoi cani che fa riferimento al mondo di Up o la presenza di Pizza Planet. Il regista ha quindi aggiunto: "Ci sono anche degli elementi meno ovvi e poi ci saranno quelli che si deve mettere in pausa fotogramma dopo fotogramma e ingrandire per scoprirli".
Negli scaffali si riconoscono le gomme TripleDent di Inside Out, una scultura della mano di Ed Catmull, il fondatore della Pixar, e altri easter egg legati a A Bug's Life, al corto The Adventures of Andre & Wally B, Geri's Game e Tin Toy.
Tra gli easter egg anche quelli che citano Shining, come avvenuto già nel primo film di Toy Story, alcuni oggetti tratti dall'ufficio di Gusteau che erano stati mostrati in Ratatouille, mobili apparsi in Gli incredibili e alcuni oggetti di Coco .
Cooley ha quindi concluso: "Abbiamo sempre saputo che avremmo riempito l'intero negozio rendendolo il quartier generale degli easter egg ed è davvero pieno, ma mi hanno dato un documento di oltre dieci pagine con tutte le cose presenti e c'erano oggetti che non sapevo nemmeno fossero sepolti lì dentro e io ho trascorso anni osservando queste inquadrature!".