Arriva una nuova controversia legata alle candidature agli Oscar 2023 di Top Gun: Maverick, sequel del film cult con Tom Cruise. L'Ukranian World Congress ha infatti mandato una lettera aperta all'Academy chiedendo di rivedere le candidature e indagare sulla potenziale ingerenza nei contenuti dei film di Hollywood. A gennaio era stato infatti riportato di come il miliardario oligarca russo Dimitry Rybolovlev avesse indirettamente contribuito a finanziare Top Gun: Maverick.
Rybolovlev fa parte di una lista di uomini d'affari russi sanzionati dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nella lettera all'Academy il presidente della UWC Paul Grod ha affermato che il coinvolgimento di Rybolovlev potrebbe aver portato a un'ingerenza del Cremlino nella sceneggiatura del film, eliminando i riferimenti alla Russia nella trama come antagonista del sequel.
"Il finanziamento di Rybolovlev a Top Gun: Maverick non è stato rivelato pubblicamente e ci sono buone ragioni per credere che il suo coinvolgimento possa aver portato alla censura per conto del Cremlino. Contrariamente al film originale, Top Gun: Maverick non fa alcun riferimento diretto o indiretto alla Russia. Non è certo una coincidenza" si legge nella nota mandata all'Academy.
Tom Cruise a Cannes 2022: "Non avrei mai permesso che Top Gun: Maverick uscisse in streaming"
Top Gun: Maverick ha sbancato al box-office globale, diventando uno dei film più visti del 2022, e si è portato a casa sei nomination agli Oscar: miglior film, miglior colonna sonora, miglior montaggio, miglior canzone originale, migliori effetti speciali e miglior sceneggiatura non originale.
Critica e pubblico hanno apprezzato all'unanimità il ritorno di Tom Cruise nei panni dello spericolato capitano Pete "Maverick" Mitchell. Steven Spielberg si è addirittura congratulato con l'attore, ringraziandolo per aver letteralmente salvato il culo all'industria Hollywoodiana reduce dall'emergenza sanitaria.