Tik Tok vs Donald Trump, una guerra che potrebbe colpire l'industria cinematografica

Dopo che Donald Trump ha firmato un decreto che penalizza le società di TikTok e WeChat l'industria cinematografica potrebbe avere ripercussioni per quanto riguarda i film in arrivo.

Nel braccio di ferro commerciale tra Stati Uniti e Cina, l'ultima mossa di Donald Trump è stata quella di firmare un decreto che colpisce le celebri app TikTok e WeChat ma che potrebbe avere conseguenze anche all'interno dell'industria cinematografica e i prossimi film in arrivo.

Di fatto, il decreto in questione vieta alle società americane di intrattenere affari con i proprietari di TikTok e WeChat, rispettivamente Bytedance e Tencent. Già nei giorni scorsi, il Presidente a stelle e strisce aveva manifestato il suo intento di muoversi in questo modo, andando così a colpire nuovamente il già compromesso rapporto con la Cina. Un avviso, dunque, per tutte quelle società che hanno intrapreso (o avevano intenzione di farlo) rapporti con i due colossi asiatici. "Ogni società che tra 45 giorni continuerà a farci affari, sarà soggetta a sanzioni" ha tuonato Trump nelle scorse ore.

A preoccupare, per quanto riguarda l'industria cinematografica, è la reazione della Cina a tale affronto. Bisogna infatti ricordare che la cinese Tencent è anche proprietaria di Tencent Pictures, ovvero la casa di produzione che ha contribuito a finanziare film da grossi incassi come Wonder Woman, Venom e Kong: Skull Island.

In attesa di capire se Trump rimarrà fermo sulla sua posizione, cresce inevitabilmente la preoccupazione per ciò che succederà a partire dal 20 settembre. La contromossa della Cina, infatti, potrebbe riguardare l'uscita di film quali Monster Hunter o Top Gun: Maverick, rispettivamente di Sony e Paramount Pictures, poiché proprio la Tencent Pictures si occupa della loro distribuzione in Cina. Per il momento, la reazione della Cina c'è stata soltanto a parole. La Bytedance, in particolare, ha annunciato che "utilizzerà tutti i mezzi disponibili per assicurarsi il rispetto dello stato di diritto".

Ricordiamo che l'intera questione è partita quando Trump e il suo staff hanno puntato il dito contro la tecnologia presente negli USA proveniente dalla Cina. Il loro timore riguarda soprattutto l'eccessivo controllo che queste potrebbero avere e quindi il rischio che arrivino a rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale.