George A. Romero avrebbe potuto dirigere alcuni episodi di The Walking Dead ma rifiutò. A rivelarlo è Greg Nicotero, uno dei più famosi creatori di effetti speciali per il trucco di Hollywood e produttore esecutivo e regista della serie che va in onda sulla ABC. L'occasione è stata durante uno scambio di domande e risposte con il pubblico per la presentazione in 3D di Zombi, film del 1978 del regista de La notte dei morti viventi, uno dei migliori horror di sempre, oggi diventato un classico.
Greg Nicotero ha spiegato che, per la regia degli episodi di The Walking Dead, aveva seguito le regole sugli zombie stabilite da George A. Romero, in seguito gli è però balenata l'idea di proporre a Romero di unirsi al progetto. "Abbiamo accarezzato l'ipotesi che George potesse salire a bordo - racconta Greg Nicotero - Frank Darabont e io ne abbiamo parlato dopo la fine della prima stagione, poi ho avuto una conversazione con George e gli ho detto, 'Ehi, amico, vorresti mai venire a dirigere?' Questo è successo dopo che avevamo mandato in onda solo sei episodi. Ma George disse: 'No, ascolta, voi ragazzi avete il vostro mondo, e io ho il mio mondo, ed è bello così'. Penso che avesse intenzione di sviluppare qualche altro film sui suoi zombie".
Nonostante il suo rifiuto, Greg Nicotero ha sempre considerato Romero come un maestro, un mentore. D'altronde è proprio con lui che ha esordito nel 1985 con Il giorno degli zombi, inaugurando una carriera di successi che conta titoli quali Misery non deve morire, L'armata delle tenebre, Pulp Fiction, Dal tramonto all'alba, Boogie Nights, Mulholland Drive, Minority Report e Sin City. "Ogni regista con cui ho lavorato aveva uno stile diverso, penso però che George sia stato un montatore incredibile e un grande scrittore. Le sue sceneggiature erano davvero potenti da leggere e adorava il montaggio. Ho sempre pensato che fosse un ottimo montatore e Zombi è davvero ben curato".
E proprio su Zombi, Nicotero ricorda un aneddoto divertente, quando ha dovuto impersonare un soldato e ha rischiato di vomitare sul set. "Nella sceneggiatura originale trovano una testa, ed è ancora viva perché ci sta lavorando il dottore con gli elettrodi. Poi quando hanno iniziato a tagliare lo script George ha detto che quella scena doveva rimanere. Allora Tom Savini ha proposto: 'Perché non lo fa Greg? Faremo una copia della sua testa e poi quella sarà la testa meccanica su cui sta lavorando il medico'. Così mi dissero: ehi ti daremo una parte'. E' stato uno dei giorni più divertenti, perché prima che mi taglino la testa c'era da girare la scena in cui siamo tutti seduti intorno al tavolo insieme al gruppo. Avrei dovuto fumare erba, ma io non fumo, - continua - perciò mi hanno portato delle sigarette arrotolate senza filtro. E le ho dovute fumare per circa tre ore. Stavo diventando verde e ed ero sul punto di vomitare ovunque. Poi abbiamo interrotto le riprese per pranzo ma io non riuscivo ad alzarmi, ero stordito. Così George si avvicina e mi chiede se sto bene, io gli rispondo qualcosa come: 'non posso alzarmi' e lui ha riso per cinque minuti, poi mi ha messo un braccio intorno alla vita e mi ha sollevato portandomi a pranzo".