The Running Man: Edgar Wright svela perché non ha mai voluto usare il finale originale del libro

Il regista dell'adattamento del romanzo scritto da Stephen King ha raccontato i motivi per cui è stato cambiato l'epilogo della storia.

Una foto di The Running Man

Il regista Edgar Wright, in una nuova intervista, è tornato a parlare del finale di The Running Man, spiegando perché non ha mai pensato di portare sul grande schermo quello originale del romanzo di Stephen King.
Tra le pagine e sul grande schermo si racconta la storia di Ben Richards, un uomo costretto a partecipare a uno show mortale nella speranza di ottenere un premio in denaro in grado di cambiargli la vita.

La scelta di cambiare il finale

Il protagonista del nuovo adattamento dell'opera letteraria, di cui potete leggere la nostra recensione, è Glen Powell, diventato una star internazionale grazie a film come Top Gun: Maverick.

Il regista Edgar Wright, intervistato da Comingsoon, ha spiegato perché ha inserito solo alcuni elementi del finale originale di The Running Man.

The Running Man Glenn Powell Frame
The Running Man: Glenn Powell in un frame

Il filmmaker ha sottolineato: "Non abbiamo mai avuto intenzione di portare sul grande schermo l'epilogo del libro. E direi che c'è, ovviamente, un parallelo con il mondo reale che è diventato realtà dopo che è stato pubblicato, e quindi penso che sarebbe stato piuttosto di cattivo gusto realizzare il finale del romanzo. Penso per ovvi motivi".

Edgar ha proseguito: "Sapevamo fin dall'inizio, ancora prima di iniziare il lavoro sul trattamento, che non lo avremmo fatto. E l'idea era di compiere delle allusioni sul fatto che si tratta di qualcosa per cui lo incastreranno".

Wright ha sottolineato: "Non voglio svelare troppo parlando di come finiscono il libro o il film, ma non avremmo avuto lo stesso fuoco, ma forse avremmo potuto mantenere la stessa scintilla della rivoluzione. Quella era l'idea. Si tratta di qualcosa che mantiene lo stesso elemento legato alla vendetta, ma ha inoltre una sfumatura più speranzosa, come l'inizio di un nuovo movimento".

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La reazione di King al nuovo finale

Il regista ha rivelato inoltre la reazione dello scrittore: "Onestamente, Stephen King doveva in un certo senso approvare l'adattamento e ha realmente apprezzato il fatto che l'avessimo cambiato, perché penso che non si aspettasse nemmeno lui che mettessimo nel film il finale del libro, ed era felice che non lo avessimo fatto".

Wright ha ribadito: "Trovo divertente che alle volte le persone dicano: 'Perché non rispettate il finale del libro?'. Ma in realtà io stavo pensando: 'Beh, penso sia piuttosto ovvio il motivo per cui non lo abbiamo fatto'. E non credo che in realtà, nel 2025, abbiamo bisogno di qualcosa di così cupo e nichilistico attualmente. Penso ci sia il bisogno di un po' di luce, anche se si tratta di una luce piena di rabbia".

La differenza tra i due finali

The Running Man è il programma televisivo più seguito al mondo: un reality show estremo in cui i concorrenti, chiamati "Runner", devono rispettare una sola regola per restare vivi: fuggire per 30 giorni, in diretta TV, braccati da killer professionisti, detti "Cacciatori", mentre il pubblico, incollato agli schermi, esulta a ogni esecuzione. Ben Richards (Powell) non è un eroe. È un uomo qualunque, costretto a una scelta impossibile: entrare nel gioco per salvare la figlia malata. A convincerlo è Dan Killian (Josh Brolin), il carismatico e spietato produttore dello spettacolo, maestro nel trasformare la sofferenza in spettacolo, la paura in share, la morte in intrattenimento. Ma Ben non segue il copione e diventa un idolo del pubblico, facendo aumentare i dati di ascolto. La situazione porta così a rendere il gioco ancora più rischioso.

Se non volete spoiler proseguite con la lettura!

Tra le pagine del romanzo pubblicato nel 1982 da Stephen King usando lo pseudonimo di Richard Bachman, Ben Richards muore perdendo il controllo di un aereo e decidendo di farlo schiantare contro la sede centrale della Rete, uccidendo così anche tutte le persone che gli hanno rovinato la vita.

Nel film, invece, Ben riesce a sopravvivere a un missile che viene lanciato contro l'aereo e si riunisce con la sua famiglia, diventando leader della rivoluzione.