Garth Ennis, noto sceneggiatore dei fumetti di The Punisher, ha commentato l'uso del logo del personaggio da parte di chi ha preso d'assalto Capitol Hill Tra coloro che hanno partecipato al tentativo d'insurrezione che ha avuto luogo mercoledì a Washington D.C. c'era infatti chi ostentava il simbolo del vigilante, un teschio stilizzato.
Questo il commento di Ennis, in un'intervista rilasciata a SyFy Wire: "Chi lo fa vuole solo indossare una maglietta con un simbolo che sembra spaventoso, atteggiarsi un po' e poi tornare a casa dalla famiglia e riprendere la vita di tutti i giorni." Aggiunge: "Nessuno vuole veramente essere come lui. Nessuno vuole andare in guerra tre volte [in Vietnam, n.d.r.], di cui l'ultima andata malissimo, tornare a casa con la testa piena di vetro rotto, assistere all'uccisione della propria famiglia e poi dedicare il resto della vita alla carneficina, fredda e spietata."
Garth Ennis è considerato uno degli autori fondamentali delle storie con protagonista Frank Castle, di cui ha firmato diverse testate regolari e miniserie dal 1998 a oggi. Non è l'unico ad essersi espresso in termini negativi su chi usa a sproposito il simbolo del personaggio: Gerry Conway, creatore di Castle, ha apertamente criticato i poliziotti che ostentano il logo, dato che il Punitore, come abbiamo visto più volte anche al cinema e su Netflix (vedi la serie The Punisher), non crede nel tradizionale sistema di giustizia e uccide chiunque commetta reati, inclusi i poliziotti corrotti.
The Punisher 2, la recensione della serie Netflix: sparala ancora, Frank
Questa cosa è stata esplorata di recente nei fumetti, con Castle che si rivolge apertamente a chi lo considera un modello da seguire: "Lo dirò una volta sola. Non siamo uguali. Voi avete giurato di servire la legge. Voi aiutate le persone. Io ho smesso di farlo tanto tempo fa. Voi non fate quello che faccio io. Nessuno lo fa. Volete un modello? Si chiama Captain America, e ne sarebbe felice."