The Last Photograph, primo sguardo al thriller più intimo di Zack Snyder dopo più di vent'anni d'attesa

Con The Last Photograph, Zack Snyder abbandona fantasy e sci-fi per un thriller drammatico e terreno. Un racconto di perdita e ricerca, ambientato tra montagne sudamericane, che promette di mostrare un lato più personale e inatteso del regista.

Una scena di The Last Photograph

Per anni il cinema di Zack Snyder è stato sinonimo di eccesso visivo, mitologie e mondi troppo grandi e troppo lontani. Con The Last Photograph, però, il regista compie una deviazione netta, scegliendo la strada dell'intimità, del realismo e di una tensione più silenziosa, ma non per questo meno incisiva.

Un thriller senza maschere per Zack Snyder

Dimenticate supereroi, zombie e galassie lontane. The Last Photograph segna il primo vero thriller drammatico "puro" nella filmografia di Zack Snyder, privo di un impianto fantasy o fantascientifico a sorreggere la narrazione. Secondo quanto riportato da Discussing Film, la storia ruota attorno a un uomo alla disperata ricerca dei nipoti, scomparsi dopo l'omicidio dei genitori. L'unica pista concreta è un fotografo, testimone involontario dei killer: una figura ambigua, segnata dalla dipendenza e da un passato di guerra.

Justice League: Zack Snyder sul set del film
Justice League: Zack Snyder sul set

Una versione precedente della sinossi aggiunge dettagli che rafforzano il tono cupo e fisico del racconto: il protagonista è un ex agente della DEA che attraversa le montagne del Sud America insieme a un fotoreporter di guerra ormai alla deriva. Un viaggio che non è solo geografico, ma anche morale, durante il quale la storia "sfuma il confine tra realtà e surreale". Un passaggio chiave, perché suggerisce come Snyder, pur scegliendo una cornice realistica, non rinunci del tutto a un certo inquietante straniamento visivo.

Le prime immagini ufficiali, che mostrano Stuart Martin e Fra Fee nei ruoli principali, confermano questa svolta: volti stanchi, ambienti spogli, una fotografia ruvida e lontana anni luce dall'estetica barocca di Rebel Moon. È un cinema che sembra voler togliere, più che aggiungere, puntando sull'attrito tra i personaggi e sul peso delle scelte.

Un progetto inseguito per vent'anni, tra controllo creativo e introspezione

Dietro The Last Photograph c'è una lunga gestazione. La sceneggiatura è firmata da Kurt Johnstad, collaboratore storico di Snyder, e il progetto circola sin dalla metà degli anni Duemila. Nel 2011, secondo alcune indiscrezioni, Christian Bale e Sean Penn erano stati associati al film: un dettaglio che dice molto sulla solidità del materiale di partenza. A distanza di quasi vent'anni, il film ha finalmente preso forma con un cast rinnovato e un approccio decisamente più essenziale.

Snyder, qui, non è solo regista ma anche direttore della fotografia, una scelta che rafforza il controllo sull'immagine pur riducendo la scala produttiva. Parlando con Deadline, ha spiegato di voler affrontare "l'idea di prendere la macchina da presa in mano e realizzare semplicemente un film in modo intimo", definendo l'opera una "meditazione sulla vita e sulla morte" e sottolineando come rifletta alcune "prove che ho vissuto nella mia vita". Parole che collocano il progetto su un piano più personale rispetto ai lavori precedenti.

Il contesto non è secondario: dopo le reazioni contrastanti a Army of the Dead e la difficoltà di Rebel Moon nel conquistare una parte consistente del pubblico, The Last Photograph appare come un gesto deliberato di allontanamento dal dibattito infinito sul DC Universe. Un film che potrebbe spiazzare i fan più affezionati, ma che restituisce a Snyder una libertà diversa, meno condizionata dalle aspettative di franchise.

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La produzione si è conclusa nel novembre 2025 e, anche in questo contesto più raccolto, Snyder ha voluto accanto a sé Hans Zimmer per la colonna sonora. Un segnale di continuità, forse, ma anche la promessa di un commento musicale capace di accompagnare un film che punta meno sull'impatto immediato e più sulla persistenza emotiva. E proprio per questo potrebbe rivelarsi una delle opere più sorprendenti del suo autore.