The Last of Us, la serie presenta per la prima volta questo personaggio legato a Joel e ai suoi "traumi"

Gli autori di The Last of Us hanno voluto rispondere a diverse domande del passato dei suoi personaggi, in particolare hanno voluto presentare una figura importante per Joel e i suoi traumi.

Una scena di The Last of Us

Nel sesto episodio della seconda stagione di The Last of Us, andata in onda in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, fa il suo ingresso un personaggio legato al passato di Joel e Tommy. Un flashback ambientato nel 1983 ci mostra l'origine del complesso eroico e autodistruttivo di Joel, scavando nelle dinamiche familiari tra traumi ereditati e possibilità di riscatto attraverso il dolore condiviso.

The Last of Us svela il passato di Joel

Attenzione: questo articolo contiene spoiler

Nel corso del sesto episodio di The Last of Us 2, intitolato "The Price", il passato di Joel torna a galla con la potenza di una ferita mai rimarginata. Un flashback ci riporta nel Texas del 1983, dove un giovane Joel affronta l'ombra imponente del padre, Javier Miller, interpretato con magnetismo da Tony Dalton. Javier è un poliziotto locale, burbero e irascibile, la cui educazione si misura a ceffoni più che a consigli. Eppure, nel momento in cui Joel si assume la colpa per difendere il fratello Tommy, scatta un meccanismo inaspettato: invece della solita punizione, riceve una birra. Un gesto che confonde, ma che mostra una crepa nel muro di brutalità paterna. "Credo di aver fatto la cosa giusta, ma non ne sono del tutto sicuro. So solo che l'ho fatto meglio di mio padre, che mi picchiava ancora più forte," confessa Javier, lasciando intuire quanto la violenza possa essere ereditaria, ma anche quanta voglia ci sia, in fondo, di spezzarne il ciclo.

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Joel nella serie di The Last of Us

Secondo Neil Druckmann, showrunner e mente dietro la serie e i giochi, la scena nasce da una riflessione personale: il desiderio di essere un genitore migliore, senza sapere esattamente come farlo. Tony Dalton, scelto per il ruolo dopo l'intensa prova in Better Call Saul, riesce a rendere Javier al tempo stesso minaccioso e vulnerabile. Questo frammento di storia, raccontano Druckmann e la co-sceneggiatrice Halley Gross, non parla solo di traumi familiari, ma di riparazione.

The Last of Us 2, la recensione del sesto episodio: il più bello della stagione e un tuffo nel passato The Last of Us 2, la recensione del sesto episodio: il più bello della stagione e un tuffo nel passato

"Joel ha fatto cose terribili, ma quando agisce con intenzionalità riesce ad andare oltre la sua natura," spiega Gross. E proprio lì, in quel conflitto tra istinto e scelta, si apre uno spiraglio anche per Ellie: comprendere sé stessi per decidere chi diventare. Mentre la serie si avvicina al finale di stagione, ci resta l'immagine di un uomo che tenta, con gli strumenti imperfetti del suo passato, di proteggere e amare in un mondo spezzato.