The Last of Us 2 accostato a Schindler's List, è polemica sulla frase

Un paragone tra The Last of Us 2 e Schindler's List, per differenziare il progetto dai giochi in stile John Wick, ha scatenato via Twitter una polemica.

The Last of Us 2 è stato al centro di una polemica a causa di un paragone tra il videogioco e Schindler's List che ha scatenato una serie di tweet che hanno visto protagonisti anche il creatore Neil Druckmann e il giornalista Jason Schereier.
La catena di incomprensioni ha alimentato delle accuse reciproche che hanno portato alla luce un po' di tensione nei confronti dei responsabili di Naughty Dog.

L'accesa discussione è partita dopo un messaggio in cui si dichiarava: "In un medium in cui tutto è John Wick, The Last Of Us: Part II è Schindler's List. E proprio come in quel film c'erano dei momenti in cui non ero certo di poter continuare. Si tratta di un'aggressione che è emozionante, senza fine e che penso spingerà ai limiti anche i giocatori più indifferenti e insensibili a provare a sentire empatia".
Jeff Cannata non stava quindi paragonando la storia proposta dal videogioco alla tragedia dell'olocausto, ma semplicemente parlando del livello emotivo e artistico raggiunto dal progetto. L'attore e conduttore aveva inoltre sottolineato che The Last of Us 2 è un capolavoro dal punto di vista narrativo e la storia è brutale, mette alla prova gli altri, è coraggiosa e quasi mai "divertente", obbligando i giocatori a confrontarsi con la violenza in un modo inedito.
Il giornalista Jason Schreier è però intervenuto sostenendo che il paragone fosse offensivo perché il videogioco è ambientato in un mondo post-apocalittico in cui esistono persino gli zombie.

Il creatore del videogioco, Neil Druckmann, è quindi intervenuto sostenendo che il senso del messaggio era stato interpretato in modo errato, tuttavia la polemica è proseguita.
Nella questione ha deciso di essere coinvolto anche Cory Barlog, responsabile di God of War, sostenendo che Schreier si stava comportando come un bullo: "Capisco che il tuo pane quotidiano sia distruggerci, ma non tutto riguarda il tuo libro o i tuoi articoli, Alle volte si tratta semplicemente di comportarsi bene". Il giornalista ha infatti sostenuto in un articolo che a Naughty Dog si sfrutti il lavoro dei dipendenti e ci siano molte ingiustizie, tuttavia Barlog ha replicato: "Racconta tutta la storia".
Cannata, in tutto questo, ha ribadito il suo punto di vista e i motivi per cui ha compiuto il paragone con il film diretto da Steven Spielberg, sottolineando che è stato bloccato solo per aver provato a spiegare la sua posizione.