Michael Fassbender usa solo termini entusiastici riguardo all'esperienza in The Killer, dove interpreta un assassino a contratto alle prese con una missione finita male. A quanto pare, il "tipo di film che sbavava per fare".
"Questo è il tipo di progetto che non vedevo l'ora di fare", ha svelato Fassbender a Empire durante una set visit realizzata prima dell'inizio dello sciopero degli attori. "C'è suspense e intrighi. Adoro quel tipo di film. Naturalmente, essendo la storia di un killer a contratto che si ritrova braccato dai suoi datori di lavoro dopo una missione andata storta, c'è anche azione, è un mix eccitante".
Per il ruolo del misterioso killer, Michael Fassbender si è allenato per dieci settimane per mettersi in forma, ha appreso varie tecniche di combattimento e ha imparato ad assemblare facilmente un fucile da cecchino. In più si è documentato sulla vita dei veri assassini. "Si tratta di cercare di capire la mente di un sociopatico" spiega. "Cerco di mettere insieme il bilancio della sua esistenza, fino al punto in cui si trova adesso." Questo sforzo, combinato con il materiale originale del fumetto omonimo (Le Tueur nella sua versione originale francese di Matz e Luc Jacamon), lo ha aiutato a costruire un personaggio unico. "Ciò che mi è piaciuto dei fumetti è che c'era molto da cui attingere."
Michael Fassbender il perfezionista
La recensione di The Killer sottolinea i pregi della performance di Michael Fassbender, lodata dallo stesso David Fincher, che ha diretto l'attore irlandese per la prima volta:
"Gli occhi di Michael tradiscono molto. Può contenere sentimenti contrastanti nella sua mente e i suoi occhi ti permettono di accedervi." Inoltre, l'attore condividerebbe con Fincher lo stesso livello di perfezionismo e il carattere metodico. "È come Daniel Craig, alla fine del ciak ti dice: 'Posso farlo meglio'. È una combinazione di star, regista e soggetto pronto a colpire direttamente il bersaglio. Ha questo dono come attore, a cui aggiunge una disciplina ferrea".