The Impossible si basa sulla vera storia di una delle sopravvissute, Maria Belon, una turista spagnola che si stava rilassando in una piscina in Thailandia insieme a suo marito e tre giovani figli nel momento in cui lo tsunami ha sconvolto le loro vite. Il 26 dicembre 2004 un forte terremoto al largo della costa indonesiana ha scatenato uno tsunami che ha devastato molti paesi dell'Oceano Indiano, uccidendo oltre 230.000 persone.
Maria Belon è stata elogiata e ringraziata pubblicamente innumerevoli volte dal regista di The Impossible, Juan Antonio Bayona, che afferma di aver seguito alla lettera il resoconto della sua straziante storia per poterla rappresentare al meglio sul grande schermo. C'è comunque una discrepanza tra il film e la realtà: "La palla era gialla e nel film è rossa", ha scherzato Belon, riferendosi a uno dei regali di Natale di suo figlio. "Il resto è tutto azzeccato."
"Abbiamo creato degli edifici 'in miniatura' che sono stati distrutti da un'enorme onda anomala artificiale." Il regista spagnolo voleva che tutto fosse il più autentico possibile anche se in seguito ha affermato che è stato "folle" scegliere di lavorare con acqua vera anziché con un'onda generata al computer. Ciò significava che Naomi Watts e Tom Holland, madre e figlio nella storia, sono stati costretti ad ingoiare acqua per cinque settimane.
"Essere ogni giorno nell'acqua non mi è piaciuto particolarmente", raccontò la Watts. "Tom invece lo adorava. Pensava che fosse il suo parco acquatico personale, ma dopotutto ha 14 anni e ha grandi capacità atletiche, entrambe cose che non mi appartengono purtroppo." ha aggiunto parlando del futuro attore dei film di Spider-Man, che oggi ha 23 anni. L'attrice, che durante l'adolescenza è quasi annegata dopo essere stata catturata da una corrente, ha ammesso di aver avuto molta paura girando le scene sott'acqua.
Belon, la madre che ha ispirato il film hollywoodiano, ha dichiarato: "Spero che grazie alla mia storia le persone imparino ad apprezzare la vita. Il film è molto personale ma ha anche una dimensione universale ed è per questo che era importante raccontare la storia. Prima dello tsunami ero cieca, ora ci vedo chiaramente."