In questi giorni Fatih Akin è atteso ala Mostra del cinema di Venezia per presentare il suo The Cut, ultimo capitolo della trilogia Love, Death and The Devil. Il film si presenta come un progetto ambizioso, che il regista turco/ tedesco ha realizzato anche grazie all'aiuto di Martin Scorsese. Sembrerebbe infatti, che proprio quest'ultimo lo abbia messo in contatto con Mardik Martin, sceneggiatore di Mean Streets, Toro scatenato e New York, New York per rendere più gestibile e produttiva una sceneggiatura complessa e di non facile traduzione. Infatti, pur trattando il film una vicenda appartenente alla storia turca, Akin ha scelto di realizzarlo completamente in inglese per agevolare gli attori.
"Io scrivo sempre in tedesco ma in questo caso avevo bisogno non solamente di un traduttore ma anche di una persona che conoscesse la vicenda che stavo trattando per un suo background - ha spiegato Akin - . Così, quando Scorsese mi ha messo in contatto con Martin, sono andato a trovarlo a Los Angeles e in dieci giorni abbiamo lavorato sulla sceneggiatura. L'ho visto fare un lavoro incredibile capovolgendo e trasformando completamente il materiale. E, cosa non meno importante, lo ha reso economicamente fattibile tagliando degli eccessi."
Il film è incentrato sulla vicenda di Nazareth che, dopo essere stato separato dalla sua famiglia poco prima del genocidio armeno ed essere miracolosamente sopravvissuto a questo, scopre che anche sua sorella gemella è ancora viva. Da quel momento inizia una vera e propria odissea intorno al mondo pur di riunirsi al lei.