The Boys, lo saprà chi conosce la serie, non è quello che ci aspetteremmo da una serie sui supereroi, e sono stati proprio i creatori dell'Originale Amazon a spiegarvene le ragioni.
Sfacciato, irriverente, folle... The Boys è questo e molto altro, e se avete visto la prima stagione dello show (o letto i fumetti), sapete che i supereroi della Vought sono capaci anche di peggio di quel che hanno fatto finora.
"I fumetti erano destinati a un pubblico più adulto. Era bello poter leggere qualcosa di così familiare ma che prendesse una direzione totalmente inaspettata" dichiara Evan Goldberg ai microfoni di Deadline "Di solito i supereroi dei fumetti sono quelli che compiono sempre o quasi brave persone, e compiono sempre o quasi la scelta giusta, ma nella realtà non andrebbe così".
Le celebrità sono matte e se potessero volare sarebbe anche peggio.
"The Boys affronta tematiche come la celebrity culture, si chiede cosa potrebbe accadere nella nostra realtà se persone che hanno accessi e privilegi particolari acquisissero dei superpoteri tali" continua Seth Rogen "Io di celebrità me ne intendo, ne conosco parecchie e si potrebbe dire che sono uno di loro. E fatevelo dire, sono matte, e se potessero volare sarebbero infinitamente peggio".
Ma è il commento di Eric Kripke, showrunner e sceneggiatore principale della serie, a far fare a tutti una gran risata: "Seth se ne uscì con un pitch la prima volta che presentammo lo show 'Immaginate se Iron Man fosse Robert Downey Jr.'".
Ad ogni modo, continua Kripke, uno degli interessi principali della serie Amazon, ma anche di Ennis quando scrisse i fumetti, era quello di esplorare i risultati della combo celebrità+politica, e delle ripercussioni di questi sulla gente comune (come ad esempio Hughie) - qualcosa che, al giorno d'oggi, sembrerebbe più attuale che mai - aggiungendovi però tanto divertimento, tanta azione, e una buona dose di satira. Noi diremmo esperimento riuscito.