Thandie Newton torna a usare il suo vero nome: “Da oggi chiamatemi così”

L'attrice inglese Thandie Newton ha svelato che da ora in poi sullo schermo sarà identificata con il suo vero nome all'anagrafe.

L'attrice inglese Thandie Newton ha svelato che da ora in poi sullo schermo sarà identificata con il suo vero nome all'anagrafe, Thandiwe. Come ha spiegato in una lunga intervista concessa all'edizione britannica di Vogue, il suo secondo nome - lei è nata Melanie Thandiwe Newton - fu storpiato nei credits del primo film in cui recitò (ironia della sorte, il suo personaggio si chiamava allo stesso modo), ed è rimasto tale per anni.

Westworld: Thandie Newton e Jeffrey Wright in The Well-Tempered Clavier
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Da ora in poi sarà scritto correttamente, perché lei ha deciso di riprendere possesso della propria identità, rivendicando con orgoglio le sue origini zimbabwiane da parte di madre (Thandiwe significa "amata" in una delle lingue nazionali). "È sempre stato il mio nome. Mi riprendo ciò che è mio", dice nell'intervista.

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Westworld: Thandie Newton in una scena dell'episodio Virtù e Fortuna
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L'attrice è nota soprattutto per aver recitato nei film Mission: Impossible II, Crash - Contatto fisico e Solo: A Star Wars Story, e nella serie Westworld, di cui si sta preparando la quarta stagione. Prossimamente la vedremo anche in Reminiscence, esordio nel lungometraggio di Lisa Joy, co-creatrice del popolare show della HBO (nell'intervista di Vogue dice di sapere quando interagisce con persone che non hanno visto la serie: "Credono che io non faccia altro che spogliarmi e sparare alla gente").

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Westworld 3: Thandie Newton nel sesto episodio

È famosa anche per la sua franchezza quando si tratta di questioni razziali o di molestie sessuali: ha apertamente affermato di aver rifiutato di recitare in Charlie's Angels perché il personaggio, inizialmente afroamericano, era troppo caricaturale (la parte fu poi riscritta e assegnata a Lucy Liu), e sostiene di aver rinunciato ad alcune opportunità lavorative perché, in seguito alle sue prime esperienze cinematografiche (il regista dei primi film la molestò ripetutamente quando lei aveva solo sedici anni), ha un sesto senso per produttori e cineasti da evitare. Per il suo primo provino dovette anche abbronzarsi perché per il regista - lo stesso che la molestò in seguito - la sua carnagione non era sufficientemente scura.