Paru Itagaki, autrice di Beastars, ha celebrato il nuovo Superman di James Gunn condividendo un'illustrazione nel suo stile su Krypto, il cane supereroe. In attesa dell'ultima parte della serie anime su Netflix, la mangaka mostra ancora una volta il suo eclettico spirito creativo, unendo il mondo DC al suo inconfondibile stile animalesco.
Un Krypto da manga: quando Superman incontra Beastars
Il mantello rosso è tornato a svolazzare sul grande schermo grazie al nuovo Superman firmato James Gunn, che sta letteralmente conquistando il box office. Tra gli estimatori più inaspettati, spunta Paru Itagaki, la mente dietro Beastars, che ha deciso di celebrare l'occasione con una dichiarazione d'amore disegnata: un ritratto nel suo stile di Krypto, il cane superpotente della DC, reinterpretato con il suo tratto caratteristico. Sui social, la mangaka ha scritto entusiasta: "Superman è stato super fantastico!! Krypto mi ha fatto ridere per tutto il tempo.".
La scelta di Krypto non è affatto casuale: quel cane che vola come un proiettile e protegge l'Uomo d'Acciaio è da sempre emblema di fedeltà e forza, due caratteristiche che, non a caso, ritroviamo anche nei personaggi di Beastars, spesso sospesi tra pulsioni animalesche e dilemmi morali.
Aspettando l'ultima corsa del lupo Legoshi
Nel frattempo, i fan di Beastars continuano a contare i giorni: dopo la prima parte della stagione finale uscita su Netflix a dicembre, l'ultimo atto della storia è atteso per il 2026, ancora senza data precisa. Alla regia torna Shinichi Matsumi, con Nanami Higuchi alla sceneggiatura, sempre sotto la bandiera dello studio Orange. E non mancheranno novità nel cast vocale: si uniranno alla serie nomi come Houko Kuwashima (Leano), Tomokazu Seki (Deshico), e Ruriko Aoki (Azuki), affiancando volti già noti e nuove entrate come Shinichiro Miki (Yahya) e Fumiko Orikasa (Seven).
Per chi non avesse ancora esplorato questa giungla sociale fatta di carne e filosofia, Netflix offre le prime due stagioni più la metà della terza, doppiate in giapponese e inglese. Intanto, Paru Itagaki dimostra che il suo immaginario non conosce gabbie.