In un universo dove ogni episodio può ribaltare il destino dei protagonisti, Stranger Things ha rischiato di dire addio prematuramente a due dei suoi volti più amati. I fratelli Duffer hanno confessato di aver quasi eliminato Jim Hopper e Steve Harrington, ma il cuore - e la scrittura - hanno prevalso sull'effetto shock.
Hopper, un destino sospeso tra la morte e la rinascita
C'è stato un momento in cui Jim Hopper, lo sceriffo di Hawkins, avrebbe potuto scomparire per sempre da Stranger Things. "Alla fine della terza stagione la morte lo ha solo sfiorato. Esisteva una versione in cui moriva davvero," ha raccontato Matt Duffer a Entertainment Weekly. Durante l'esplosione nel laboratorio segreto sotto lo Starcourt Mall, la serie aveva fatto credere a tutti che Hopper fosse rimasto ucciso. Solo un teaser successivo rivelò la sua prigionia in un campo russo, accendendo le speranze dei fan.
Il fratello Ross Duffer ha spiegato che la decisione di salvarlo non fu dettata dal timore di scontentare il pubblico, ma da una precisa visione creativa: "Sarebbe stato facile ucciderlo, ma Hopper aveva ancora molto da crescere. Non vogliamo eliminare personaggi solo per scioccare. Ogni morte deve avere un senso." Hopper, con la sua evoluzione da uomo disilluso a figura paterna, era ancora necessario alla storia.
Steve Harrington: da bullo a eroe per caso
Il secondo "miracolato" di Hawkins risponde al nome di Steve Harrington, interpretato da Joe Keery. "È stato davvero vicino alla morte," ha ammesso Matt Duffer, "se non ci fossimo innamorati di Joe Keery, Steve sarebbe sparito già nella prima stagione." Inizialmente scritto come un personaggio secondario, Steve doveva incarnare lo stereotipo del ragazzo popolare destinato a una fine precoce. Ma la naturale empatia dell'attore e la chimica con il resto del cast hanno convinto i Duffer a riscriverne il destino.
Da allora, Steve è diventato uno dei pilastri morali della serie, simbolo di un'evoluzione rara nel panorama dei teen drama: da superficiale conquistatore a protettore della "banda dei bambini". I Duffer hanno sottolineato che ogni possibile morte viene discussa a fondo: "Bisogna parlare delle conseguenze. Se uccidi Mike, la serie diventerebbe solo cupa e disperata," ha spiegato Matt.
Le morti in Stranger Things, da Eddie Munson a Billy Hargrove, non sono mai casuali: servono a far avanzare le emozioni, non solo la trama. È per questo che, quando Stranger Things 5 debutterà il 26 novembre, i fan potranno guardare Hopper e Steve con gratitudine: perché a volte la sopravvivenza è il colpo di scena più potente di tutti.