La notte scorsa l'Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles ha ospitato un evento speciale: Steven Spielberg è salito sul palco per inaugurare "Jaws: The Exhibition", la più grande mostra mai dedicata al suo celebre capolavoro, Lo Squalo.
La serata si è aperta con l'introduzione della presidente del museo, Amy Homma, seguita da un'esibizione dal vivo della Hollywood Scoring Orchestra che ha eseguito l'indimenticabile tema composto da John Williams.
Spielberg, accolto da una standing ovation, ha scelto di rivolgersi al pubblico con il suo consueto humour: "Poiché nel 1974 non ero preparato per girare Lo squalo - o almeno non abbastanza - ho deciso di rischiare di nuovo e di non preparare alcun discorso oggi. Quindi mi presento a mani vuote, se non con una collezione di ricordi stimolati nell'ultima ora e mezza passeggiando per la mostra che hanno assemblato in modo così ingegnoso".

Lo Squalo, una mostra senza precedenti
L'esposizione offre al pubblico un'immersione senza precedenti nel dietro le quinte del film che ha cambiato per sempre il concetto di blockbuster. Spielberg ha poi espresso la sua ammirazione per la nuova mostra, che raccoglie oltre 200 reperti dal set del film - alcuni dei quali non erano mai stati esposti al pubblico prima d'ora.
"Voglio dire, chi mai, quando abbiamo girato la scena iniziale di Chrissy Watkins trascinata dallo squalo e avevamo una boa che galleggiava sull'acqua, avrebbe pensato di portarsela a casa, conservarla per 50 anni e poi prestarla all'Academy?", ha scherzato il regista. "Come facevano a saperlo? Io non lo sapevo. Pensavo che la mia carriera fosse praticamente finita a metà delle riprese de Lo squalo, perché tutti mi dicevano: "Non ti assumeranno mai più'".
Il regista si è poi lasciato andare ai ricordi nostalgici della travagliata produzione, che si svolse a Martha's Vineyard, quando lui era un cineasta di 26 anni con appena due film alle spalle. Girando nell'Atlantico, ha ricordato Spielberg, "pensavo che sarebbe andato tutto liscio, ma non avevo davvero idea che nel momento stesso in cui sfidi Madre Natura e il destino, tutto inizia a cospirare contro di te".

L'ingaggio di Spielberg e il budget fuori controllo
Il film, che quest'anno celebra il suo 50º anniversario, uscì il 20 giugno 1975, ma la sua storia cominciò molto prima di arrivare sul grande schermo. Come racconta la mostra, i produttori della Universal Richard D. Zanuck e David Brown avevano acquistato i diritti del romanzo di Peter Benchley ancora prima della sua pubblicazione. Contemporaneamente ingaggiarono Spielberg e la produzione ebbe inizio in Massachusetts, con una sceneggiatura firmata da Benchley e Carl Gottlieb, e un cast composto da Roy Scheider, Robert Shaw e Richard Dreyfuss.
Secondo Spielberg, "il film sforò di 100 giorni i tempi previsti. Girammo per 158 giorni, ma nessuno voleva mollare". Nonostante il mal di mare della troupe, le continue riscritture con Gottlieb la notte prima delle scene cruciali e uno squalo animatronico capriccioso - affettuosamente soprannominato Bruce, come l'avvocato di Spielberg - che inizialmente non funzionava nell'acqua salata del New England, Lo squalo fu portato a termine e, grazie a una campagna di marketing senza precedenti, divenne il film simbolo dell'estate. Vinse tre premi Oscar, ottenne una nomination come miglior film, lanciò la carriera di Spielberg e inaugurò il ciclo dei blockbuster hollywoodiani estivi che continua ancora oggi. Solo lo scorso weekend, la riedizione per il 50º anniversario è risultata il secondo film con maggior incasso al box-office, raccogliendo 8,1 milioni di dollari.