Dopo la notizia della scomparsa del guru della Apple Steve Jobs, la Sony Pictures ha già avviato i negoziati per assicurarsi i diritti di adattamento della sua biografia, intitolata semplicemente Steve Jobs e firmata da Walter Isaacson. Il libro, che verrà pubblicato a fine mese, è una delle prime biografie autorizzate del visionario imprenditore californiano ed è basata su più di quaranta interviste rilasciate all'autore da Jobs, dai membri della sua famiglia, da amici, colleghi e avversari. Il risultato è un'opera da cui emerge la complessa personalità di Jobs, la sua creatività, l'intraprendenza, la passione per la perfezione, la smania per il controllo e la ferocia imprenditoriale che lo hanno portato a rivoluzionare non solo il settore high tech, ma anche l'animazione, la musica, la telefonia e il digital publishing. Nonostante il suo contributo attivo alla genesi del libro, Steve Jobs non ha provato a ottenere il controllo sul materiale raccolto né ha chiesto di poter leggere il libro prima della pubblicazione. Anzi, ha incoraggiato le persone che conosceva a parlare onestamente, cosa che ha fatto lui stesso esprimendosi liberamente, talvolta offrendo anche giudizi brutali sulle persone con cui ha lavorato.
In precedenza la vita di Steve Jobs e quella del rivale Bill Gates erano stata rappresentate in un film tv, I pirati di Silicon Valley, uscito nel 1999 e basato sul libro Fire in the Valley: The Making of the Personal Computer di Paul Freiberger e Michael Swaine. Il film, che all'epoca scatenò violente polemiche per la sua visione romanzata e in parte non realistica dei fatti narrati, vedeva Noah Wyle nel ruolo di Jobs.