Quando Stephen King twitta, il pubblico ascolta. Che si tratti di un film horror o di un thriller urbano dai toni cupi, il suo timbro approvativo può cambiare le sorti di un progetto. È successo con Mayor of Kingstown, un'opera firmata Taylor Sheridan, che da quattro stagioni oscilla tra plausi entusiasti e critiche spietate. Ma King non ha dubbi.
L'enigma di Kingstown
Quella di Mayor of Kingstown è una traiettoria strana: amato dal pubblico, trascurato dalla critica. La serie firmata da Taylor Sheridan ha un rating critico su Rotten Tomatoes piuttosto modesto (53%), ma un sorprendente 81% da parte degli spettatori. E mentre la stampa specializzata arriccia il naso, gli utenti sembrano stregati da questo thriller torbido, ambientato nei meandri di un sistema carcerario americano profondamente corrotto.

Il merito? In gran parte al cast: Jeremy Renner, Emma Laird, Natasha Marc e gli altri regalano performance intense, che sorreggono anche i momenti narrativi più ripetitivi della lunga maratona di quattro stagioni. Il racconto si affida a un realismo sporco, brutale, che spesso non dà risposte facili e si nutre del mistero. La tensione si costruisce con lentezza, come una corda che si tende silenziosamente fino a spezzarsi. Alcuni lo chiamano "slow burn", ma qui il fuoco è nero, denso, e difficile da interpretare.
L'approvazione regale di Stephen King
Ecco allora che arriva Stephen King, con il suo sguardo tagliente e le sue sentenze virali. Il maestro del terrore ha condiviso un commento che è già diventato una piccola reliquia del web: "Non ho la più fo..uta idea di cosa stia succedendo in Mayor of Kingstown e lo adoro." Un'affermazione che somiglia più a un abbraccio che a una recensione, e che proprio per questo ha fatto breccia nei cuori di molti spettatori.

Non è la prima volta che King si esprime fuori dal coro, ma quando le sue parole coincidono con il sentire del pubblico, l'effetto amplificatore è garantito. Basti pensare a come abbia sostenuto Jeremy Renner nel 2023, definendolo "tosto da morire" per essere tornato sul set dopo il gravissimo incidente con uno spazzaneve: "È un duro", aveva scritto.
Certo, l'approvazione dello scrittore non è una garanzia di sopravvivenza per tutte le serie (vedasi Constellation di Apple TV+, lodato ma non rinnovato). Tuttavia, il suo nome resta un sigillo d'autore. Quando dice "guardate questa cosa", molti si fermano a farlo davvero.