Stephen King decreta i migliori film horror degli ultimi 25 anni, tra cui il suo preferito

The Rule of Jenny Pen è la scelta inaspettata di Stephen King come miglior film horror dal 2000. Oscuro e inquietante, il film affronta il terrore della vecchiaia con toni disturbanti e una marionetta inquietante. Ma non è l'unico film horror amato dall'autore negli ultimi 25 anni.

Una scena con Stephen King

Quando Stephen King parla di horror, conviene ascoltare. Il maestro del brivido ha partecipato a un sondaggio del New York Times per eleggere i 100 migliori film del XXI secolo, e tra le sue scelte ha incluso un titolo quasi sconosciuto, oscuro e sinistro, che a detta sua rappresenta l'apice dell'horror moderno. Non è It, né Hereditary. È The Rule of Jenny Pen.

Stephen King incorona il miglior horror del XXI secolo

Tra i nomi celebri raccolti dal New York Times per il suo sondaggio sui 100 migliori film del nuovo millennio, la voce di Stephen King sovrasta le altre. Mentre altri si muovevano tra titoli più prevedibili, lui ha puntato dritto verso l'ombra con The Rule of Jenny Pen, definendolo "il miglior film horror del XXI secolo".

The Rule Of Jenny Pen Scena
Una scena di The Rule of Jenny Pen

Un'opera rimasta ai margini dei riflettori, ma che King ha riportato al centro della scena grazie al suo fiuto per il macabro e il perturbante. Il film racconta la storia di un ex giudice, interpretato da Geoffrey Rush, costretto a convalescere in una casa di riposo. Lì, il vero orrore non arriva dall'esterno ma dall'interno: un altro ospite, apparentemente svampito (John Lithgow), governa l'intera struttura con terrore, aiutato da una marionetta sempre presente e terrificante.

Con una valutazione del 71% su Rotten Tomatoes, il film ha ricevuto un'accoglienza critica solida ma non eclatante. La scelta di King è quindi ancora più sorprendente, e al tempo stesso coerente con la sua sensibilità: l'orrore non risiede nei mostri, ma nei luoghi familiari trasformati in incubi quotidiani.

Stephen King elogia una serie thriller sottovalutata: "Non ho idea di cosa stia succedendo. E mi piace" Stephen King elogia una serie thriller sottovalutata: 'Non ho idea di cosa stia succedendo. E mi piace'

The Rule of Jenny Pen prende le paure legate all'invecchiamento e alla perdita di autonomia, e le traduce in un incubo denso di atmosfera e inquietudine. Un orrore lento, insinuante, che si muove nei corridoi come un respiro affannoso nella notte.

Zombie e marionette: due facce del terrore secondo King

Nella sua lista, King ha dimostrato di non essere solo il padre dell'horror contemporaneo, ma anche un cinefilo dal gusto eclettico. Accanto a The Rule of Jenny Pen troviamo titoli come Non è un paese per vecchi, Brokeback Mountain, I figli degli uomini, e persino Black Hawk Down e Million Dollar Baby. Ma tra le (poche) incursioni nel terrore puro, un altro nome emerge: Train to Busan.

Stephen King legge 'Mucchio d'ossa' in Rockefeller Plaza
Uno scatto con Stephen King

L'horror sudcoreano che ha riportato in auge gli zombie con un taglio emotivo e adrenalinico è l'opposto stilistico del film con Rush e Lithgow. Dove Jenny Pen sussurra, Train to Busan urla. Dove uno costruisce l'angoscia con lentezza, l'altro corre a perdifiato tra morsi e carneficine.

King, del resto, non ha mai chiesto all'horror di indossare una sola maschera. "Anche se molte delle mie storie restano lontane dall'azione, vedere come un film di zombie riesca ancora a divertire è impressionante", ha dichiarato. Ed è in questa varietà che si coglie il suo amore per il genere: dal thriller psicologico più intimo alla cavalcata caotica del blockbuster, King resta fedele all'unico comandamento davvero importante dell'orrore: non lasciare che lo spettatore si senta al sicuro.