Star Wars, i fan di tutto il mondo scoprono adesso la verità sulla Morte Nera ed è merito della DeAgostini

Un dettaglio sorprendente emerge da una recente pubblicazione ufficiale rilasciata da DeAgostini: la Morte Nera potrebbe essere stata costruita all'interno di un pianeta, e non nello spazio.

Una scena di Star Wars con la Morte nera

L'universo di Star Wars non smette mai di stupire, e questa volta lo fa riscrivendo uno dei suoi misteri più iconici: la genesi della Morte Nera. Una rivelazione contenuta nell'enciclopedia ufficiale di DeAgostini rimette in discussione le origini della temibile stazione spaziale, aprendo la porta a un intreccio sempre più profondo tra passato, leggenda e tecnologia da fine dei mondi.

DeAgostini riscrive le origini di Star Wars

I fan di Star Wars sono rimasti a bocca aperta di fronte alla scoperta rivelata da De Agostini's Star Wars Encyclopedia, secondo cui la Morte Nera non sarebbe stata costruita nello spazio come da narrazione consolidata, ma all'interno di un pianeta. L'immagine, rilanciata su X (ex Twitter) dall'utente Cobalt Green, mostra la colossale superstruttura dell'arma imperiale incastonata nel ventre roccioso di un corpo celeste. Una suggestione che affonda le radici nell'ormai decantato Expanded Universe, e che ora, incredibilmente, torna a far parte del canone ufficiale.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
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L'idea spiazza per audacia, ma al tempo stesso lancia nuovi interrogativi sulla logistica e la scala del progetto: "Com'è possibile che la Repubblica, durante le Guerre dei Cloni, abbia costruito un impianto su scala planetaria senza che nessuno se ne accorgesse?" Si sapeva già che parte delle infrastrutture erano state realizzate su Geonosis, e che i lavori fossero iniziati ben prima della trasformazione della Repubblica in Impero, spinti dalla falsa convinzione che i Separatisti stessero sviluppando un'arma simile. Ma l'ipotesi di una costruzione sotterranea suggerisce un'operazione di occultamento tecnologico ancora più sofisticata - e inquietante.

Un ponte oscuro tra la Morte Nera e Starkiller Base

Se l'idea di una costruzione planetaria sembra uscita da un delirio megalomane di Palpatine, in realtà il disegno ha una sua logica profonda, che collega passato e futuro. Il primo vantaggio, spiega l'articolo di Thomas Bacon, è che questo metodo aiuterebbe a comprendere "come sia stato possibile costruire così rapidamente la seconda Morte Nera". Se l'Impero aveva già predisposto un sistema produttivo su scala planetaria, simile a una gigantesca catena di montaggio orbitale, allora la rapidità di esecuzione diventa meno misteriosa.

Carrie Fisher, Mark Hamill e Harrison Ford in una scena di Guerre Stellari
Una scena di Star Wars

Ma è il secondo punto a gettare luce su uno dei ponti più affascinanti della saga: la somiglianza strutturale tra la Morte Nera e la Starkiller Base, vista ne Il risveglio della Forza. Quest'ultima era a tutti gli effetti un pianeta trasformato in arma definitiva, quasi a voler proseguire la tradizione ingegneristica dell'Impero su scala ancora più titanica. L'idea della "fabbrica planetaria" potrebbe dunque rappresentare il prototipo concettuale per le follie distruttive del Primo Ordine.

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Al momento, il dettaglio è canonico - ma come spesso accade in galassie lontane lontane, la verità è fluida. Alcuni elementi del Legends sono infatti filtrati in pubblicazioni ufficiali per poi essere cancellati in edizioni successive. Ma finché resiste, l'immagine della Morte Nera scavata nel cuore di un pianeta resterà una delle più affascinanti revisioni della mitologia di Star Wars.