Star Wars, com'è stato realizzato il ritorno di quel personaggio nelle serie Disney+?

Come accadde in The Mandalorian, nell'ultimo episodio di The Book of Boba Fett c'è stato un grande ritorno che entusiasmato il pubblico: ma come sarà stato realizzato?

Siamo ormai giunti quasi al termine della prima stagione della nuova serie tv ambientata nel mondo di Star Wars The Book of Boba Fett, e nel sesto episodio abbiamo assistito al ritorno di uno dei personaggi più amati della saga, Luke Skywalker. Ma come sono state realizzate quelle scene?

In realtà non sappiamo di preciso cosa sia cambiato rispetto a quando Luke apparve in The Mandalorian (se poi è effettivamente cambiato qualcosa), ma a quanto pare per questo tipo di "apparizioni" in gran parte è merito di un programma chiamato Lola. Oltre all'operato della motion capture sui movimenti dell'attore Graham Hamilton, che sono serviti come punto di riferimento fisico per il personaggio assieme alla figura dello stunt double Scott Lang, e di software di de-aging, ovviamente.

Come spiega anche il Supervisore dei VFX di Industrial Light and Magic Richard Bluff in un'intervista con Esquire, infatti "Hanno efficacemente riprodotto una versione ringiovanita di Mark Hamill per le riprese combinando la struttura del suo viso e di quello della controfigura. La sfida più grande per quella sequenza [nel finale di The Mandalorian 2] è stata rappresentata dal fatto che non stessimo ringiovanendo Mark in ogni singola in quadratura, e avevamo anche una varietà di performance su cui Lola ha dovuto lavorare".

E, stando al Sound Editor Matthew Wood, nemmeno la voce di Luke da giovane era in realtà quella di Hamill, ma una replica digitale: "È un network neurale a cui fornisci l'informazione e questa viene appresa. Avevo del materiale d'archivio di Mark risalente a quell'epoca. Avevamo queste registrazioni piuttosto pulite dai dialoghi aggiuntivi per i film originali e poi quelli per gli spettacoli radio che fece allora. Ho pulito quelle registrazioni e le ho inserite nel sistema, e loro sono stati in grado di ritagliarle e renderle disponibili per l'apprendimento del network neurale".

Ah, le meraviglie della tecnologia!