Dietro i sontuosi costumi di Padmé Amidala, nella celebre saga di Star Wars, si nasconde un mondo di riferimenti storici e culturali. La costumista Trisha Biggar ha attinto a tradizioni cinesi, russe e persino all'iconografia shakespeariana per definire lo stile della senatrice di Naboo, dando vita a un'estetica unica, colta e ricchissima di significato, in netto contrasto con il grigiore imperiale.
La regina che veste la storia
Nel firmamento di Star Wars, la regina Padmé Amidala brilla come un astro di eleganza, con una silhouette sempre in bilico tra il regale e il simbolico. Dietro le sue spettacolari mise c'è la mente visionaria di Trisha Biggar, costumista della trilogia prequel, che ha saputo coniugare arte, storia e moda.

Il primo, indimenticabile abito rosso visto in La Minaccia Fantasma - quello da sala del trono, con colletto a ventaglio e volto imbiancato - è un omaggio all'abbigliamento imperiale cinese, in particolare alla dinastia Qing, dove il rosso simboleggiava fortuna e vitalità. I ricami sontuosi, la pettinatura elaborata e il trucco rituale, con tocchi di rosso sulle labbra e sul viso, richiamano le pratiche di bellezza della dinastia Tang, quando i capelli diventavano sculture ornate da gioielli.
Con L'attacco dei cloni, Padmé si trasforma in diplomatica interstellare, ma il gusto per l'opulenza resta intatto. L'abito dorato da viaggio, sfoggiato durante il tragitto da Coruscant a Naboo, è ispirato alle sontuose vesti delle nobildonne russe del XVII secolo, reinterpretate nelle foto di fine Ottocento di duchesse come Xenia Alexandrovna. Il copricapo semicircolare, il mantello ricamato, i tessuti sovrapposti: ogni dettaglio riecheggia i fasti degli zar.
Ma è nel suo ultimo abito, quello funebre in La vendetta dei Sith, che Biggar tocca l'apice della liricità visiva. Avvolta in veli cangianti tra il verde e il blu, immersa nei fiori, Padmé diventa la Ophelia di Amleto. La citazione è esplicita, con rimando al dipinto di John Everett Millais: due donne consumate da amori tragici, che scivolano nell'eternità tra le acque e i petali. Se Anakin brucia nelle fiamme del lato oscuro, Padmé si dissolve nell'acqua, pura e luminosa, come un addio sussurrato alla galassia.