Selma: Spike Lee e George Lucas criticano le nomination agli Oscar

I due registi hanno espresso pubblicamente il proprio dissenso nei confronti delle scelte compiute dai membri dell'Academy, prese, secondo loro, senza tenere realmente conto dei meriti artistici.

Dopo poco più di 24 ore dall'annuncio delle nomination ai premi Oscar, sembrano destinati a non arrestarsi i commenti sulle esclusioni illustri rispetto alle previsioni della vigilia. Gli ultimi due protagonisti del mondo del cinema a prendere una netta posizione contro i membri dell'Academy sono stati i registi Spike Lee e George Lucas. A scatenare l'attacco dei due filmmaker è in particolare la fredda accoglienza riservata a Selma - La strada per la libertà (candidato nelle categorie Miglior Film e Miglior Canzone Originale).

Lee non ha usato mezzi termini per esprimere la sua opinione: "Se oggi vedessi Ava (DuVernay, la regista del lungometraggio) le direi: 'Sai cosa? Che vadano a farsi fottere. Hai realizzato un film veramente bello, quindi sentiti bene per questo e inizia a lavorare al prossimo'". Il regista ha inoltre commentato l'apparente cambio di direzione rispetto al 2014, quando Lupita Nyong'o, Chiwetel Ejiofor e Barkhad Abdi erano tra i nominati: "Chiunque pensasse che quest'anno sarebbe stato come il precedente è ritardato. C'erano molti attori di colore grazie a 12 Anni Schiavo, Steve McQueen, Lupita, Pharrell. Si tratta di un ciclo che si verifica ogni dieci anni. Una volta ogni decennio, più o meno, ricevo le telefonate dei giornalisti che vogliono un commento su come le persone accettano finalmente i film dei neri. Prima dell'anno scorso si è verificata questa situazione nel 2002 con Halle Berry, Denzel Washington, e Sidney Poitier. E' un ciclo di dieci anni. Quindi non iniziate a fare salti mortali quando accade".

Il regista Spike Lee sul set del suo If God Is Willing and da Creek Don't Rise
Il regista Spike Lee sul set del suo If God Is Willing and da Creek Don't Rise

La causa di questa situazione, secondo Spike Lee è la composizione della giuria che non è adeguatamente rappresentativa delle differenze esistenti nella società: "Molte volte le persone votano per quello che li fa sentire a proprio agio e qualsiasi cosa che percepiscono come minaccioso verrà escluso. L'Academy sta però cercando di cambiare. La presidentessa Cheryl Booone Isaacs sta cercando di renderla più aperta e diversificata per quanto riguarda i suoi membri".

Lee è convinto che ci si renderà veramente conto del valore di Selma, tra i suoi preferiti insieme a Birdman (o Le imprevedibili virtù dell'ignoranza), solo tra molti anni, e ha inoltre espresso il suo dispiacere anche per l'assenza del documentario Life Itself, dedicato al critico Roger Ebert.

George Lucas con la sua creatura Dart Vader
George Lucas con la sua creatura Dart Vader

A confermare le parole del regista di Fa' la cosa giusta è stato il suo collega George Lucas, che non è un membro dell'Academy; durante un'intervista televisiva ha affermato: "Si tratta di una campagna politica. Non ha nulla a che fare con lo sforzo artistico". Lucas ha lodato il lavoro di David Oyelowo, che ha diretto in Red Tails e considera "uno dei migliori attori di sempre", e di Ava DuVernay che ha firmato un film che considera "meraviglioso". Le nomination, tuttavia, secondo lui sono guidate da altre motivazioni dalle sfumature negative legate ad argomenti politici e al potere di mettere in cattiva luce i concorrenti, facendo forse riferimento alle notizie emerse nelle ultime settimane in cui si dava molta enfasi alle presunte imprecisioni storiche contenute in Selma e all'arrivo in ritardo ai membri dell'Academy delle copie del film per la visione,