Snowpiercer è arrivato nelle sale con il montaggio voluto dal regista Bong Joon-Ho grazie alla scelta di mentire a Harvey Weinstein, dopo che il produttore aveva provato a far rimuovere alcune sequenze che non amava dal progetto con protagonista Chris Evans.
In una nuova intervista rilasciata a Vulture, il filmmaker ha raccontato la sua terribile esperienza con il produttore di Snowpiercer: "Ero qualcuno che fino a quel momento aveva solo portato nelle sale le versioni director's cut dei miei film. Non avevo mai realizzato un montaggio che non volevo. Il soprannome di Harvey Weinstein è 'Harvey Mani di forbice', ed era molto orgoglioso della sua versione dei lungometraggi".
Bong Joon-ho ha spiegato che Weinstein voleva tagliare 25 minuti di film, tra cui un passaggio in cui uno degli addetti alla sicurezza del treno squarta un pesce per minacciare un gruppo di ribelli, molto amato dal regista e dal direttore della fotografia Hong Kyung-pyo: "Harvey lo odiava: 'Perché del pesce? Abbiamo bisogno di azione!'. Mi è venuto il mal di testa in quel momento, non sapevo cosa fare. Quindi, improvvisamente, ho detto 'Harvey, questa scena ha un significato importante per me. Si tratta di qualcosa di personale. Mio padre era un pescatore. Dedicherò quella scena a mio padre'".
Il filmmaker stava però mentendo, facendo leva sull'importanza che Weinstein dava alla famiglia: "Ho detto 'Grazie'. Era una fottuta bugia. Mio padre non era un pescatore".
Le proiezioni utilizzate come test hanno dato dei risultati negativi dopo la visione del montaggio voluto da Weinstein e Bong ha ammesso: "Dentro di me ero felice che i voti fossero negativi. Ma lui ha detto 'Bong! Sì, i voti sono davvero brutti. Tagliamo ancora'". Il filmmaker ha ottenuto il permesso di far visionare la propria versione a Los Angeles, ottenendo valutazioni molto positive, riuscendo quindi a far proiettare nelle sale la propria versione, seppur con una distribuzione più limitata tramite la Radius-TWC: "Forse per Weinstein era una specie di punizione nei confronti di un filmmaker che non voleva fare ciò che desiderava, ma per me eravamo tutti davvero felici! Sì! Director's Cut!. L'intera situazione era una black comedy. Se fosse stato il film di qualcuno di diverso e se fossero state in corso le riprese di un documentario sulla situazione sarebbe stato davvero esilarante, sfortunatamente era il mio film".