Da Sinister a Host, un report scientifico ha comprovato i film più spaventosi di sempre

Un esperimento scientifico ha incoronato Sinister come il film più spaventoso di tutti i tempi: il progetto Science of Scare ha monitorato le reazioni cardiache di 250 spettatori, decretando il thriller di Scott Derrickson come il campione assoluto del terrore.

Una scena di Sinister

C'è chi teme il buio, chi i mostri e chi le voci nel silenzio, ma la scienza sembra aver trovato un punto d'accordo: Sinister è l'incubo che batte tutti. Un esperimento ha misurato il battito degli spettatori, eleggendo il film di Scott Derrickson come il più spaventoso di sempre, insieme a una lista di altri titoli.

Un esperimento che misura la paura

Il progetto Science of Scare, nato per scoprire quale film faccia davvero "saltare il cuore in gola", ha riunito 250 volontari davanti a una selezione di pellicole horror, con tanto di cardiofrequenzimetro al polso. Il risultato? Un algoritmo di paura pura, il Science of Scare Score, che combina frequenza e variazione del battito cardiaco, assegnando un punteggio di terrore a ogni film.

Ethan Hawke al lavoro porta avanti le sue ricerche in Sinister
Ethan Hawke in Sinister

In cima alla classifica troneggia Sinister, con un punteggio di 96, appena un punto sopra Host e uno dei soli quattro titoli ad aver superato quota 90. Diretto da Scott Derrickson e scritto insieme a C. Robert Cargill, il film racconta la storia di uno scrittore di cronaca nera (interpretato da Ethan Hawke) che si trasferisce in una casa dove si è consumato un massacro.

Scoprirà ben presto che la tragedia non appartiene solo al passato. Il terrore cresce lentamente, insinuandosi come un'infezione nell'ordinario, fino a esplodere in scene capaci di far schizzare il battito a 131 pulsazioni al minuto - contro una media di 86.

Non stupisce, dunque, che Sinister continui a essere considerato uno dei film più disturbanti del XXI secolo. La sua forza sta nel saper mescolare jump scare calibrati e una tensione costante, costruita più sull'ombra che sulla violenza.

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Derrickson, che aveva già firmato The Exorcism of Emily Rose, riesce qui a trasformare la paura in un esercizio di regia e ritmo, alternando inquietudine psicologica e soprannaturale in un crescendo che sfocia in un finale da brividi.

Una classifica da batticuore

Appena dietro Sinister, con un solo punto di distacco, si piazza Host, film indipendente ambientato interamente su Zoom durante una seduta spiritica virtuale finita male. Nonostante la sua premessa minimalista, ha conquistato un sorprendente 99% su Rotten Tomatoes, dimostrando che il terrore può nascere anche da una videochiamata.

Sinister: la locandina del film
Sinister: la locandina del film

Seguono Skinamarink - un film sperimentale amato e odiato per la sua lentezza ipnotica - e Insidious, il titolo Blumhouse più alto in classifica.

Tra le altre presenze notevoli figurano The Conjuring, Hereditary, i due Smile, e lo stesso Derrickson con The Exorcism of Emily Rose. Meno fortunato il recente Weapons, relegato in fondo alla top 50, forse perché più "fantasy" che terrificante.

A livello statistico, nessun altro film ha generato un picco cardiaco così alto come Sinister. È come se la pellicola avesse trovato la frequenza segreta della paura, un ritmo capace di risuonare con l'ansia collettiva.