La regista Kathryn Ferguson, che aveva diretto il documentario Nothing Compares nel 2002, ha ricordato Sinéad O'Connor.
La filmmaker ha diretto l'intervista con l'artista al centro del progetto che ha debuttato nel 2022 e ha ricordato la cantante con grande affetto.
Il ricordo della regista
Kathryn Ferguson, parlando della morte di Sinéad O'Connor avvenuta a 56 anni, ha ammesso: "Sono davvero sconvolta, come siamo tutti, e davvero triste che se ne sia andata. Sono stati alcuni giorni molto strani".
La regista ha rivelato che l'accoglienza riservata al documentario è stata piuttosto profonda fin dal debutto al Sundance nel gennaio 2022: "Era stata un'esperienza in un certo senso terrificante far uscire il film in quel momento, ma immediatamente, è diventato ovvio che ci fosse questa immensa valanga di amore per Sinead. Ed era così potente e forte, ci siamo resi conto molto in fretta di quante persone avesse toccato in tutto il mondo".
Kathryn ha ricordato: "Ci sono voluti cinque anni per realizzare questo film, ma i semi erano stati piantati quando ero una teenager che stava crescendo nell'Irlanda degli anni '90".
Ferguson ha svelato che l'artista era stata di enorme aiuto: "Ha continuato a condividere costantemente su Facebook contenuti sul documentario e sul percorso compiuto, ed è stato davvero bello. Sono felice che abbia potuto vedere l'accoglienza al progetto, è l'unica cosa che va lontanamente bene in tutto questo per me, il fatto che abbia potuto assistere alla reazione".
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L'obiettivo del documentario
La regista ha spiegato che volevano spiegare il motivo per cui era arrivata a strappare la foto del Papa mentre era ospite del Saturday Night Live, svelando cosa aveva portato a quel momento della sua vita. Questo aveva permesso di parlare dei traumi subiti e di quanto vissuto in Irlanda: "Non c'era nulla di casuale in quel gesto, è stata una reazione viscerale avuta alle notizie che stava sentendo. Ed è stato un atto molto decisivo per lei, ma alle spalle c'era una lunga storia. Aveva subito abusi da bambina in Irlanda e ha scelto di usare la sua piattaforma e il suo potere per dimostrare contro quello che considerava un enorme male in Irlanda".
Kathryn ha ricordato che quel gesto ha avuto delle importanti conseguenze sul modo in cui veniva considerata e sulla sua carriera. Quella parte del documentario, in cui si mostra come una giovane donna sia stata attaccata brutalmente per aver condannato gli abusi, ha suscitato grandi reazioni emotive nel pubblico: "Trovare tutti quei momenti è stato orribile, ma volevamo che fosse un approccio veritiero a quello che ha dovuto sopportare". La filmmaker ha aggiunto che volevano far capire realmente quello che Sinéad O'Connor aveva provato: "La cosa più importante, per me, era farla parlare senza interruzioni per 97 minuti. E quella è la bellezza e il potere del film".
La regista ha spiegato che Sinéad ha influenzato giovani che sono diventati attivisti e sono stati ispirati dal modo in cui ha parlato delle ingiustizie. Kathryn ha inoltre svelato che l'artista aveva quasi completato un album a cui aveva lavorato con David Holmes e che, secondo alcune persone che l'avevano ascoltato durante le incisioni, è fantastico.