Sharon Stone e la storia della cicatrice sul collo: "Ero aperta da un orecchio all'altro"

Sharon Stone ha raccontato la storia della cicatrice che ha sul collo, spiegando come a soli quattordici anni si ritrovò ad essere 'aperta da un orecchio all'altro'.

Nel suo libro in uscita, Sharon Stone racconta la storia della cicatrice che ha sul collo, conseguenza di una brutta ferita che risale alla sua adolescenza, quando a causa di un incidente a cavallo, si ritrovò ad essere "aperta da un orecchio all'altro".

Sharon Stone impugna di nuovo il rompighiaccio in Basic Instinct 2
Sharon Stone impugna di nuovo il rompighiaccio in Basic Instinct 2

Il 30 marzo uscirà Il bello di vivere due volte, libro di memorie firmato da Sharon Stone. Tramite le pagine del suo memoir, l'attrice di Basic Instinct permetterà al pubblico di scoprire il suo lato più intimo e di conoscere una serie di aneddoti che hanno caratterizzato la sua vita privata e professionale. Tra questi c'è anche quello riguardante la cicatrice che ha sul collo, riportato quest'oggi da Repubblica.

"Un giorno, avevo quattordici anni, stavo cercando di domare scalza una cavalla selvaggia nel campo dietro casa nostra, mentre mia madre stendeva le lenzuola sulla corda del bucato", racconta Stone, spiegando il modo in cui si è procurata quel segno sulla pelle: "La bestia si era innervosita e aveva cominciato a calciare e sgroppare, a sbuffare e a girare in tondo. Io tenevo duro e lottavo come una matta per calmarla ma non mi ero resa conto che stavamo per finire contro le lenzuola bagnate appena stese, finché la corda non mi ha colpito al collo e i piedi mi sono scivolati dentro le staffe".

Insomma, una situazione drammatica che, subito dopo, ha visto intervenire anche Dorothy, la madre dell'attrice. "Ad un certo punto Dot, alzando gli occhi, si trovò di fronte alla scena di un'enorme cavalla imbizzarrita con sopra sua figlia sul punto di essere decapitata. In una sorta di slancio materno superforzuto spinse via l'animale allontanandolo dal filo. Ma persi la presa sulla staffa destra e caddi sul lato sinistro. Stavo per essere trascinata via, quando mia madre mi afferrò prontamente la gamba, la liberò e poi si buttò indietro, stremata". A quel punto la piccola Sharon era salva ma si rese subito conto che qualcosa, all'altezza del collo, non andava: "Mi alzai in piedi e corsi in casa, mi guardai nello specchio del soggiorno. Avevo il collo aperto da un orecchio all'altro, la camicia era imbrattata di rosso e il sangue continuava uscire".

L'attrice di Ratched ricorda quindi la corsa all'ospedale con i suoi genitori: "Mia madre chiamò mio padre e mi portarono all'ospedale, ma nessuno sapeva cosa fare e mi lasciarono così per ore. Alla fine mio padre prese un dottore per il bavero e lo scaraventò nella stanza dove ero in attesa di essere medicata, ancora sanguinante e sul punto di collassare sulla barella. 'Sei un chirurgo?', gli chiese papà e lui rispose 'Sì'. 'Bene, allora ricucila', disse, e uscì dalla stanza". Neanche con l'intervento medico, però, ci fu un vero e proprio lieto fine, come riporta Stone nel suo libro: "Quello non era esattamente un lavoro di semplice ricucitura. Il dottore sbiancò. Prima guardò i trentacinque centimetri di carne lacerata sul collo di una quattordicenne e poi guardò me. Pulì la ferita e la richiuse come un ventaglio (cioè non pari ma piegandola, così quando l'ha suturata c'è rimasto un salsicciotto). La chirurgia plastica gli era del tutto sconosciuta e di certo non sapeva come ricucire una parte molle e mobile del corpo. Così mi rimase una specie di corda sul collo, che a poco a poco da rossa divenne rosa e infine bianca. Si risolse così".

Negli anni che hanno seguito quella drammatica vicenda, la splendida star americana ha dovuto fare i conti con i commenti e le battute delle persone che ritenevano di poter anche ironizzare su quel segno indelebile sul corpo dell'attrice. "La gente faceva i commenti più assurdi sulla mia cicatrice, e non erano mai carini o divertenti, anche se la maggior parte dicevano che era 'per scherzare'. Negli anni successivi ho subito numerosi interventi di chirurgia plastica al collo. Adesso è migliorato molto e non se ne accorge più quasi nessuno. Forse perché ormai non ci faccio più caso nemmeno io. Quando sopravvivi alle cose, col tempo... insomma, ora posso dire di essere orgogliosa delle mie cicatrici, anche di quelle che non si vedono", conclude quindi Stone nel suo libro.