Sex and the City ha regalato una popolarità senza pari a Manolo Blahnik, eppure lui odia l'intero franchise. Il motivo? La fama eccessiva che l'ha portato a diventare uno di quegli stilisti-celebrità che lo spagnolo non avrebbe mai desiderato essere.
40.000 dollari di scarpe: tanto scopriva di aver speso Carrie Bradshaw nel corso della serie tv per arricchire il suo guardaroba e quasi tutti per le amate Manolo Blahnik. E quando nel 2008 insieme al primo film sono arrivate al cinema anche le iconiche décolleté blu, le vendite per lo stilista spagnolo si sono moltiplicate vertiginosamente.
Impossibile non ricordare la (seconda) proposta di matrimonio di Mr. Big, accettata senza scontatissimi anelli, con qualcosa di molto più apprezzato e in tono con il personaggio di Sarah Jessica Parker: le pump di raso blu cobalto con la vistosa fibbia brillante al centro.
Quelle scarpe si chiamano Hangisi, sono ispirate ai gioielli della famiglia Bonaparte, sono state create per la collezione primavera estate 2008 ed esistono in 7 varianti di colore, materiale e altezza del tacco. Per ciascun paio di Hangisi, Blahnik sceglie tra 100 tipi di materiali e 20 diverse fibbie, tutte rigorosamente in cristalli Swarovski. Il costo non proprio contenuto (si aggirano intorno ai 2.000 euro) non ne ha mai condizionato le vendite, e infatti nel 2009, a un anno dall'uscita del film, le Hangisi risultavano le scarpe più vendute dello stilista spagnolo.
Nonostante la pubblicità, però, e nonostante le finanze lievitate proprio grazie a Sex and the City, Manolo Blahnik non ha mai amato l'intero franchise e neppure l'ha mai nascosto. Proprio nel 2009, a chi gli chiedeva quale impatto il film avesse avuto sulla sua azienda, lo stilista rispondeva: "Abbiamo avuto un anno molto buono, grazie a quelle stupide scarpe di raso... Ma se qualcuno mi parla di Sex and the City mi sento male! I tassisti mi riconoscono sempre. È diventato un po' troppo e non mi sento a mio agio. Non avrei mai voluto diventare uno stilista celebrità".