Selena Gomez, sommersa dalle critiche, cancella il video in cui piange per gli immigrati messicani

L'attrice Selena Gomez aveva condiviso un video in cui piangeva pensando alle conseguenze delle scelte di Donald Trump sull'immigrazione.

Un'immagine di Selena Gomez in lacrime

Selena Gomez è stata costretta a cancellare un video che aveva condiviso sui social in cui piangeva a causa delle conseguenze delle azioni del presidente Donald Trump nei confronti degli immigrati messicani.
L'attrice, tenendo conto anche dell'esperienza della sua famiglia, era infatti in lacrime pensando alla situazione che rischia di dividere molte famiglie separandone i membri e rischiando di avere un tragico impatto emotivo sui bambini.

Il contenuto del video di Selena

Nel filmato cancellato dopo poche ore, Selena Gomez dichiarava: "Tutta la mia gente sta venendo attaccata, i bambini... Non capisco. Mi dispiace così tanto. Vorrei poter fare qualcosa, ma non posso. Non so cosa fare. Proverò qualsiasi cosa, lo prometto".

Il video era stato sommerso dalle critiche e dalle accuse, tra chi la prendeva in giro e chi ironizzava sulla sua reazione dichiarando che può usare i suoi soldi per aiutare le persone. Selena aveva quindi commentato: "Apparentemente non va bene mostrare empatia per le persone".

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La storia personale della star

La deportazione degli immigrati che si trovano negli Stati Uniti ha probabilmente colpito emotivamente la star di Emilia Perez, considerando che sua nonna Mary era arrivata dal Messico in cerca di una vita migliore insieme al marito Ricardo. Suo padre Ricardo Joel Gomez era poi nato in Texas. Sua zia, inoltre, era stata la prima persona della sua famiglia che negli anni '70 era entrata negli Stati Uniti in modo illegale nascondendosi nel retro di un furgone.

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In un articolo scritto nell'ottobre 2019 per il magazine TIME, Selena aveva sottolineato che i membri della sua famiglia, negli ultimi quattro decenni, avevano lavorato duramente per ottenere la cittadinanza americana, sentendosi particolarmente fortunata per essere nata negli Stati Uniti. La protagonista di Only Murders in the Building aveva aggiunto: "Ma quando leggo i titoli delle notizie o vedo i dibattiti sull'immigrazione sui social media, ho paura per chi si trova in circostanze simili. Provo paura per la mia nazione. Si tratta di una questione sull'umanità che ha degli effetti su persone reali, fa a pezzi vite reali. Come trattiamo gli altri esseri umani definisce chi siamo. La paura non ha fermato mia zia nel salire su quel furgone. E, per quello, sarò sempre grata".