Sam Mendes: "A Venezia posso godermi i film con sguardo vergine"

Le parole del regista di Spectre e America Beauty, Presidente di giuria di questa edizione, danno il via alla kermesse che partirà ufficialmente stasera con La La Land.

Scoppiettante apertura musicale per La La Land. Dopo Whiplash, Damien Chazelle si conferma uno dei giovani registi più interessanti del panorama sfoderando un romance hollywoodiano che staserà inaugurerà ufficialmente la 73° Mostra del Cinema di Venezia. Come accade da qualche anno a questa parte, oltre ad avere l'onore dell'apertura il film concorre al Leone d'Oro. Chissà che la giuria capitanata da Sam Mendes non apprezzi la delicata storia d'amore tra Emma Stone e Ryan Gosling e i mirabolanti virtuosismi della macchina da presa di Chazelle al punto di tributargli un riconoscimento.

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Quest'anno la mostra vive un'atmosfera particolare visto l'aumento delle misure di sicurezza dovute al'allarme terrorismo e vista la cancellazione del tradizionale ricevimento d'apertura dovuta al lutto per il terremoto che ha colpito il Centro Italia. La scelta del basso profilo si accompagna a una raccolta fondi spontanea lanciata dalla Biennale che durerà fino alla fine del festival. Il Presidente Paolo Baratta sottolinea, però, come i gravi danni causati dal terremoto debbano essere ripianati dal governo, mentre quelli esterni non possono essere che aiuti estemporanei. Il primo aiuto, va detto, proviene proprio dal film di apertura. Lionsgate, società di produzione di La La Land, appena appresa la notizia del terremoto ha deciso di fare una consistente donazione che ha inaugurato la raccolta fondi.

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Dopo aver sottolineato le novità del Lido 2016, in primis la scomparsa della voragine che per anni ha caratterizzato l'area festival conseguente alla scoperta dell'amianto nel terreno, che oggi è finalmente stata sostituita adesso dell'elegante Sala Giardino, arriva il momento di pensare ai film che, come sempre, sono al centro di tutto. Ecco le parole del regista inglese Sam Mendes, presidente della giuria del concorso internazionale: "Uno degli aspetti più meravigliosi di un festival è la possibilità, anche per noi addetti ai lavori, di vedere i film con sguardo vergine. Oggi l'uscita di un film è circondata da un rumore bianco legato alla promozione, alle anticipazioni, ai mass media. I sono arrivato qui senza conoscere le opere che dovrò valutare, perciò non so quali saranno i miei criteri, voglio essere sorpreso. Quella del regista è un'attività solitaria. Il regista sta in cima a una piramide, circondato da tantissime persone che deve dirigere. Stavolta, anche se ho il ruolo di Presidente, sono al pari degli altri, e mi preme imparare qualcosa di nuovo dai miei amici giurati".

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