Il mese scorso l'industria hollywoodiana è stata colta di sorpresa dalla notizia che Rush Hour 4, sarebbe stato ufficialmente realizzato.
Ciò è avvenuto in seguito a una notizia secondo cui Donald Trump avrebbe chiesto a Larry Ellison, padre del CEO di Paramount Skydance David Ellison, di rilanciare la saga con un altro capitolo. Ebbene, Hollywood non avrebbe accolto con molto entusiasmo quest'ultimo aggiornamento.
Sarebbero emerse nuove informazioni sul progetto, che sembra non essere considerato una buona mossa da alcuni. In un nuovo reportage che descrive i retroscena del film in uscita, il sito di scoop Puck ha affermato che molte figure di Hollywood considerano Rush Hour 4 una "pessima idea".
Svelato il folle budget del nuovo Rush Hour
Il sito ha inoltre affermato che Paramount si è limitata a fungere da distributore per evitare critiche riguardo al suo coinvolgimento nel progetto. Sebbene Brett Ratner abbia a lungo sperato che Rush Hour 4 fosse il suo prossimo progetto da regista, molti studi cinematografici lo avevano rifiutato, compresa la stessa Paramount. Secondo Puck, uno dei dirigenti che ha rifiutato il film quando Ratner lo stava proponendo lo aveva definito un "gioco di soldi geriatrico".
Il film sarebbe considerato un rischio finanziario per gli addetti ai lavori, soprattutto considerando il suo budget. Secondo Puck, il film potrà contare, infatti, su un budget enorme di 100 milioni di dollari, che sarà parzialmente coperto dall'Arabia Saudita.
Nell'annuncio originale, Variety aveva dichiarato che Paramount non si sarebbe occupata dei costi di marketing del film. Kim Masters di Puck ha rivelato una comunicazione via SMS avuta con Brett Ratner, che le ha comunicato che "il budget è superiore ai 100 milioni di dollari".
Un quarto film può funzionare dopo tutti questi anni?
Puck ha anche parlato con un dirigente che in passato ha lavorato con Ratner. Secondo lui, Rush Hour 4 potrebbe funzionare, ma ha comunque avvertito che il tempo trascorso tra un capitolo e l'altro renderà più complicato questo tipo di valutazioni.
"Ci sono alcuni franchise che sono morti, scomparsi e finiti, ma penso che il passare di un periodo di tempo significativo tra un capitolo e l'altro cambi le carte in tavola". Secondo il dirigente, la risposta sta nel chiedersi se "ci sia motivo di credere che il pubblico provi ancora affetto per i personaggi. 'Al pubblico di tutto il mondo interessa?' è una questione diversa".