Premi César 2020 nella bufera dopo la vittoria di Roman Polanski come miglior regista per il suo L'ufficiale e la spia. Per protestare contro il verdetto, Adele Haenel ha infatti abbandonato la cerimonia in modo polemico e plateale, mentre fuori dal teatro si scatenava letteralmente il putiferio.
Che questa edizione partisse con più di un problema era chiaro già prima che venissero assegnati i premi. Nei giorni scorsi si erano dimessi in massa tutti i membri del direttivo dell'Accademia del premio cinematografico più importante di Francia, presidente incluso, perché lamentavano pratiche poco chiare e la necessità di maggior trasparenza; a questo poi si era aggiunta, la polemica per le nomination a Roman Polanski, tanto che all'esterno della Salle Pleyel, si era formato un sit-in di protesta di alcune militanti femministe che sono state tenute a stento dalla Polizia.
La consegna dei trofei non ha poi placato gli animi. L'ufficiale e la spia del regista polacco era il favorito con 12 candidature, seguito a ruota da Ritratto della Giovane in fiamme di Céline Sciamma che, alla fine, è stato il vero sconfitto - qui l'elenco dei vincitori ai Cesar 2020 -. La "goccia che ha fatto traboccare il vaso" è stato quando Polanski è stato insignito del César per la regia, perché a quel punto Adele Haenel si è alzata e ha rumorosamente lasciato la sala, applaudendo ironicamente, urlando "Vergogna", seguita a ruota dalla Sciamma e da altre persone solidali con lei. I motivi non sono da ricercare nella mancata vittoria di Ritratto della Giovane in fiamme ma hanno a che vedere con l'ormai pluridecennale vicenda di abusi sessuali che aveva coinvolto l'autore de Il pianista nella seconda metà degli anni Settanta. A rinfocolarla quest'autunno c'erano state altre accuse di un'attrice tedesca, che però Polanski ha rigettato come non vere, tanto che sia lui, che l'intero cast del suo film non erano presenti alla premiazione di ieri sera.
"È con rammarico che prendo questa decisione". Così aveva riferito in una nota qualche giorno fa a France Presse. "Non voglio affrontare un tribunale di opinione pronto a calpestare i principi dello stato di diritto in modo che l'irrazionale trionfi di nuovo senza discussione". A queste motivazioni aveva aggiunto anche la necessità di voler proteggere il suo team e la sua famiglia "che hanno già dovuto subire moltissimi affronti e insulti".
Ma il gesto di Haenel è anche legato a motivi molto personali: a novembre aveva affermato di essere stata molestata dal regista Christophe Ruggia mentre era sul set di Devils, quando aveva appena 12 anni. Peraltro, a gennaio, Ruggia è stato arrestato con l'accusa di una nuova aggressione sessuale nei confronti di un minore di 15 anni.