Pedro Costa contro Ridley Scott. Un regista intellettuale di nicchia votato al cinema d'autore contro un cineasta muscolare che maneggia budget elevatissimi e ha a che fare quotidianamente con le star. Secondo World of Reel il regista portoghese sarebbe ossessionato da Ridley Scott tanto da usarlo costantemente come esempio negativo definendo il suo cinema "fascismo assoluto".
"Se intervisti Ridley Scott, è un uomo che non ha paura, come tutti i grandi uomini" ha dichiarato Pedro Costa a Othon Cinema. "So di non essere un uomo, sono un bambino, sono una donna. Questo tipo di registi... ce ne sono sempre di più. Devono conquistare qualcosa, fanno solo film per conquistare, per guadagnare. Io faccio i miei film per dimenticare e perdere".
Premiato al Festival di Locarno per Cavallo Denaro (2014) e Vitalina Varela (2019), Pdro Costa arriva addirittura ad attribuire a Ridley Scott la colpa del pessimo stato del cinema contemporaneo dicendo:
"Bisognerebbe fare il contrario di Ridley Scott in ogni secondo. Ridley Scott è il fascismo assoluto; non c'è niente da imparare; lo vedi e dici no, non prenderò nulla. Quando iniziano ad apparire cose oscure, inizia ad apparire Ridley Scott. Lui è un populista, i suoi film sono lontani dalla vita reale perché vive in un altro mondo, Hollywood, Los Angeles, fiumi di denaro. Lui vive nello champagne".
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L'astio nutrito da Pedro Costa verso Ridley Scott potrebbe dipendere dall'abilità del cineasta a realizzare i progetti che ha in mente. Dal 2000, anno de Il Gladiatore, il cineasta britannico ha realizzato 20 film e all'età di 86 anni sta per dare al pubblico l'atteso sequel del film premio Oscar, uno dei titoli di punta della nuova stagione cinematografica. Le proiezioni test de Il Gladiatore 2 parlando di opera elettrizzante e promettono 160 minuti di puro spettacolo.