Quentin Tarantino risponde a chi critica il suo Bruce Lee: "Andate a farvi fottere"

Con il suo solito linguaggio colorito, Quentin Tarantino si è rivolto a coloro che hanno criticato la rappresentazione di Bruce Lee in C'era una volta a... Hollywood.

A due anni dalla presentazione di C'era una volta a... Hollywood al Festival di Cannes, Quentin Tarantino è tornato a parlare delle polemiche per la rappresentazione di Bruce Lee nel film con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie.

C Era Una Volta A Hollywood Bruce Lee
C'era una volta a... Hollywood: un'immagine del teaser trailer

Durante un'apparizione al The Joe Rogan Experience, Quentin Tarantino si è rivolto senza troppi filtri a coloro che non hanno apprezzato la sua controversa rappresentazione di Bruce Lee in C'era una volta a... Hollywood. Il regista di Pulp Fiction ha dichiarato: "Posso capire che sua figlia abbia un problema con questa cosa, è il suo fottuto padre! Lo capisco. Ma tutti gli altri? Andassero a farsi fottere".

Bruce Lee in una scena de I tre dell'Operazione Drago
Bruce Lee in una scena de I tre dell'Operazione Drago

La scena del film vede contrapposti lo stuntman Cliff Booth (Brad Pitt) e Bruce Lee (Mike Moh). I detrattori hanno ritenuto l'attore ritratto nel film una caricatura razzista mentre la figlia dell'icona delle arti marziali, Shannon Lee, ha accusato Tarantino di aver fatto passare suo padre per un "arrogante pieno di sé". Il regista di Le iene è anche tornato a spiegare quanto da lui girato. "Se guardi la scena, è ovvio che Cliff lo abbia ingannato, è così che è stato in grado di batterlo", ha detto Tarantino, aggiungendo che Booth ha permesso a Lee di vincere il primo round per valutare la sua tecnica e riuscire a contrastarla nel momento in cui il fondatore del Jeet Kune Do sarebbe tornato ad usarla per la seconda volta. Il regista ha anche dichiarato che la sequenza viene raccontata ancora più nel dettaglio nel suo libro uscito questa settimana.

Alcuni sostengono perfino che il pestaggio di Lee sullo schermo da parte di Booth rappresenti una sorta di punizione, poiché Lee "non faceva altro che mancare di rispetto agli stuntmen americani", secondo Tarantino. Il regista di Jackie Brown ha aggiunto: "Gli stuntman odiavano Bruce in The Green Hornet, è scritto nel libro di Matthew Polly, al punto che si sono rifiutati di lavorare con lui". Tuttavia, contrariamente alle affermazioni di Tarantino, il biografo di Lee, Polly, ha descritto l'attore come "molto premuroso nei confronti delle persone al di sotto di lui sui set cinematografici, in particolare gli stuntmen". Polly ha anche detto che il ritratto di C'era una volta a Hollywood equivale semplicemente a "tutto ciò che non era Bruce Lee come persona".