Profondo Rosso: Dario Argento sulle incongruenze del film: "È vero, ma chi se ne frega"

A proposito di Profondo Rosso, Dario Argento ha parlato delle incongruenze più evidenti del suo film nella sua autobiografia: dalla Villa del bambino urlante alla straordinaria agilità dell'assassino.

Nella sua autobiografia pubblicata nel 2014, Paura, Dario Argento ripercorre la lavorazione di Profondo rosso, uno dei titoli maggiormente apprezzati all'interno della filmografia del Maestro del brivido e sulle incongruenze del film.

Una scena di Profondo Rosso
Una scena di Profondo Rosso

Nelle pagine del libro Argento si sofferma sulla ricerca di una casa adatta al film insieme allo scenografo Giuseppe Bassan, che collaborò col regista anche per Le cinque giornate. Uno dei passaggi più divertenti del libro è proprio il momento in cui Argento e Bassan si fermano davanti a Villa Scott, la cui imponenza lasciò perplesso Bassan:"Ho un solo dubbio. Non è un po' grande per ospitare una famiglia composta da padre, madre e figlio?".
Nel libro Dario Argento spiega la sua reazione al pertinente quesito del suo collaboratore:"Hai ragione - ammisi di fronte a quell'obiezione, - ma sai che ti dico? Chi se ne frega".

In precedenza su Paura si legge il pensiero che scaturisce dalla mente di Dario Argento in seguito alla domanda di Giuseppe Bassan:"Ci pensai un po' su. Era un'osservazione del tutto logica, ma se avessi ragionato anch'io in quel modo Profondo rosso - e buona parte dei miei film - avrebbe fatto acqua da tutte le parti. [...] Nel corso della mia carriera ho imparato che se riesci a costruire un universo coerente, per quanto folle esso sia, hai già ottenuto la sospensione dell'incredulità necessaria a raccontare quello che vuoi. L'importante è stabilire fin da subito un patto d'acciaio con lo spettatore: io non ti frego, fidati di me e vedrai che non te ne pentirai".

Nel libro Argento si sofferma poi su altre incongruenze di Profondo rosso: "L'assassino era un'anziana signora che nel corso della storia dimostrava un'agilità e una forza fuori dal comune. In più, prima di compiere i suoi delitti, faceva ascoltare una nenia infantile alle sue vittime. Dunque, poiché eravamo nel 1974, si sarebbe dovuta munire di uno scomodo mangianastri portatile per poter riprodurre in circostanze a dir poco improbabili la musicassetta con su registrato il motivo.

Profondo Rosso, uno dei migliori film di Dario Argento - che ha compiuto 80 anni pochi giorni fa - uscì nel 1975 e si tratta di un'opera spartiacque nella filmografia del regista. Nel cast del film David Hemmings, Daria Nicolodi e Gabriele Lavia.