Grande la curiosità intorno al nuovo film di Paolo Sorrentino, Parthenope, che verrà presentato in anteprima mondiale nel concorso di Cannes 2024. Tra le cose che sappiamo del film per il momento c'è l'origine, che affonda le radici nel mito della sirena di Napoli, ed è proprio una sensuale sirena la protagonista del poster.
Nel ricchissimo cast di Parthenope troviamo (in ordine alfabetico) Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata.
Splash, una sirena a Napoli
Girato tra Napoli e Capri, Parthenope è una co-produzione Italia-Francia. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino, il film è prodotto da Fremantle e Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, Anthony Vaccarello per Saint Laurent, Paolo Sorrentino per Numero 10, la sua nuova casa di produzione, e Ardavan Safaee per Pathé. Douglas Urbanski è il produttore esecutivo.
Il direttore della fotografia è Daria D'Antonio, il Costume Artistic Director è Anthony Vaccarello per Saint Laurent, il costumista è Carlo Poggioli, il montatore è Cristiano Travaglioli, lo scenografo è Carmine Guarino, il casting è di Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni.
Pathé cura le vendite internazionali del film e lo distribuirà anche in Francia e Svizzera. Negli USA, il film uscirà distribuito da A24, chiaro segno che Paolo Sorrentino punta agli Oscar grazie al sostegno di una delle distribuzioni più coraggiose e attive sul mercato.
Di cosa parla Parthenope
Come rivela Box Office, la sinossi del film raccontata da Paolo Sorrentino ruota attorno al "lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Avventura al femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e dagli imprevedibili volti dell'amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l'agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità. E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po' avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male".