Pamela Anderson: Harvey Weinstein mi disse che non avrei mai lavorato a Hollywood

Nessuna molestia per l'attrice, ma un violento scontro in cui Weinstein l'ha insultata per aver protestato sul metodo di lavoro.

Pamela Anderson ha raccontato ai media il suo scontro con Harvey Weinstein svelando che il mogul l'avrebbe minacciata dicendole che non avrebbe mai lavorato a Hollywood dopo che lei si è rifiutata di girare una scena con un cane.

La Anderson ha raccontato di essere stata insultata dal produttore, accusato di aver molestato oltre 80 donne in 30 anni, che l'ha presa a male parole dopo che si è rifiutata di lavorare con un cane sul set.

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L'attrice ha negato di aver mai ricevuto proposte sessuali o molestie da Weinstein, ma testimonia il suo comportamento irrispettoso narrando: "Mi ha detto che non avrei mai più lavorato in questa città perché mi sono rifiutata di lavorare con un cane. Voleva che interpretassi Invisible Girl in un film di supereroi, ma avrei dovuto lavorare con un vero cane. Mi sono rifiutata, ho detto ad Harvey di disegnare una x sul pavimento. Sto parlando con un cane invisibile. Perché ci serve un cane vero?"

Le sue proteste, però, hanno scatenato la furia di Weinstein. "E' diventato cattivo. Mi ha urlato 'Tu sei Pamela Anderson; sei fortunata che ti abbia messo in un fottuto film. Non lavorerai mai più in questa fottuta industria, figlia di puttana'. Nessuno mi aveva mai parlato così. Neppure un fidanzato. Ero spaventata, ma ho recitato senza il cane".

La star di Baywatch ha ammesso che quello scontro l'ha spinta a educare i figli Brandon, 21, e Dylan, 19 a rispettare sempre le donne: "Ho detto ai miei figli 'Se mancate di rispetto a una donna, mancate di rispetto a me'".

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