È stata una Notte degli Oscar che si è svolta nel solco di quelle che erano le previsioni della vigilia, con Oppenheimer che ha dominato la scena portandosi a casa 7 statuette su 13 candidature, tra cui quelle al miglior film, alla miglior regia (Christopher Nolan), al miglior attore protagonista (Cillian Murphy) e al miglior attore non protagonista (Robert Downey Jr.).
Una serata arricchita dalla performance di Ryan Gosling sulle note di I'm Just Ken di Barbie nonché l'ingresso sul palco di un seminudo John Cena per presentare la categoria dedicata ai costumi. Molto apprezzata è stata anche la scelta di far presentare i premi agli ex vincitori, conferendo il giusto minutaggio anche alla fase finale della cerimonia, solitamente più raffazzonata.
Delusioni e bizzarrie
Uno dei momenti maggiormente controversi è stato quello dell'annuncio del premio al miglior film, incarico conferito ad una leggenda come Al Pacino, che ha fatto storcere il naso a molti spettatori. La star di Il padrino è salito sul palcoscenico e senza nemmeno citare i dieci film candidati ha semplicemente aperto la busta e ha detto 'Oppenheimer'. Una scelta che non ha creato la giusta suspence intorno al momento e che ha diviso i fan sui social.
L'Oscar alla miglior attrice era una corsa a due tra Emma Stone per Povere creature! e Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon. Alla fine l'ha spuntata Stone, al secondo Oscar in carriera dopo quello per La La Land nel 2017. L'attrice ha accolto con stupore la vittoria ed è stata protagonista anche di una piccola disavventura con il vestito strappato proprio al momento di salire sul palco.
E i delusi? Barbie, senza dubbio. Il film di Greta Gerwig aveva ottime possibilità di vincere l'Oscar alla miglior sceneggiatura non originale, per il quale erano candidati proprio Gerwig insieme a Noah Baumbach. Tuttavia, American Fiction ha sbaragliato la concorrenza e ha lasciato a bocca asciutta il film con protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling. Nessuna soddisfazione anche per altri due film molto discussi come Maestro di Bradley Cooper e Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. Il lungometraggio del regista di Quei bravi ragazzi è il suo terzo in carriera a ricevere 10 candidature agli Oscar senza vincere nemmeno una statuetta come accadde in passato con Gangs of New York e The Irishman. Record anche per Bradley Cooper: con la campagna a vuoto di Maestro, il regista di A Star is Born è salito a 12 candidature in carriera e nessuna vittoria all'attivo.