One Piece, una celebre regista risponde alle critiche: "Odio girare le scene d'azione"

La regista Megumi Ishitani, celebrata per alcuni degli episodi più belli di One Piece, ha risposto alle critiche dei fan stranieri che la accusano di evitare le scene d'azione, spiegando di non volerle dirigere perché "sono un incubo produttivo".

Una scena di One Piece

Dietro la magia di One Piece ci sono anche i nomi che raramente appaiono in primo piano. Tra questi, quello di Megumi Ishitani è diventato sinonimo di eleganza visiva e sensibilità narrativa. Ora, dopo le critiche dei fan internazionali, la regista ha deciso di chiarire perché evita di dirigere scene d'azione.

Megumi Ishitani e la sua poetica registica in One Piece

Negli ultimi anni, la qualità dell'animazione di One Piece ha raggiunto nuovi vertici grazie a figure come Megumi Ishitani, che ha firmato alcune delle sequenze più acclamate dell'anime, tra cui episodi come il 971 e il celebrato speciale One Piece Fan Letter, creato per il 25° anniversario della serie.

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Il suo stile - riconoscibile per l'uso di colori morbidi, inquadrature cinematografiche e un ritmo emotivo che si allontana dal puro dinamismo - ha conquistato fan in tutto il mondo. Eppure, proprio quella delicatezza visiva che la distingue le è costata qualche critica da parte del pubblico internazionale.

Su X, Ishitani ha deciso di rispondere direttamente alle voci secondo cui non saprebbe dirigere sequenze di combattimento: "Quando faccio ricerche su di me, trovo spesso questa strana teoria dei fan stranieri di One Piece secondo cui Ishitani non sa fare scene d'azione," ha scritto. Poi, con la franchezza che la contraddistingue, ha aggiunto: "Non voglio occuparmi di episodi che siano solo azione, quindi in realtà li evito... sono una seccatura. Con le scene d'azione, la garanzia di qualità si sposta dalla regia all'animazione... e poi è difficile creare la giusta curva di tensione."

Una visione diversa dell'azione: il valore dell'emozione

L'autrice ha ulteriormente chiarito il suo punto di vista: "Anche se ci fosse la garanzia della qualità del disegno, il carico di lavoro sarebbe comunque assurdo... quindi sì, le odio. Mi piace l'azione, ma se devo dirigerla preferisco che resti solo un accento narrativo." Parole che svelano un approccio quasi autoriale: per Ishitani, l'azione è un mezzo, non un fine. Il suo obiettivo è costruire episodi che trasmettano sensazioni più intime, esplorando il lato umano dei personaggi piuttosto che la spettacolarità dei colpi.

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One Piece, il protagonista

È questo equilibrio tra poesia e tensione visiva che ha reso episodi come il 1115 uno dei più amati di sempre, pur senza eccessi di azione. E se i fan di One Piece - soprattutto quelli internazionali - sognano di vederla dirigere grandi battaglie, la regista sembra avere un'altra priorità: dare respiro e profondità al mondo di Eiichiro Oda con una lente più emotiva che esplosiva.

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Dopo il successo di Fan Letter, Ishitani non è ancora tornata alla regia per Toei Animation, ma il pubblico continua ad aspettarla. Dopotutto, in un mare di colpi e tempeste, la sua regia resta una brezza di pura arte.