Un dettaglio sfuggito nell'episodio 1149 di One Piece ha scatenato accuse di utilizzo dell'intelligenza artificiale. L'animatore responsabile, Tatsuya Miki, interviene pubblicamente spiegando l'errore e negando fermamente che l'AI sia stata coinvolta nella scena.
Dal Secolo Vuoto al dito "extra"
Nel nuovo episodio di One Piece, "The Void Century - A Revelation About a Sinking World", le scoperte di Vegapunk hanno scosso l'intero fandom con collegamenti apocalittici a un possibile sprofondamento del mondo. Ma nel pieno dell'azione, durante un affondo con la katana al minuto 5:50, Nusjuro impugna l'arma sfoggiando... sei dita.
La curiosità si è trasformata rapidamente in sospetto, con un post diventato virale su X in cui l'utente @NuttyReturns accusava Toei Animation di aver usato strumenti di AI per realizzare la scena. In un contesto in cui l'industria dell'animazione è sempre più attenta al rapporto tra lavoro umano e generazione artificiale, la discussione ha preso fuoco senza fatica. All'improvviso, un semplice errore di disegno è diventato un caso editoriale sul presente e sul futuro della produzione anime.
Tatsuya Miki rompe il silenzio: "Sono totalmente analogico"
A distanza di pochi giorni dall'uscita dell'episodio, l'animatore responsabile della scena, Tatsuya Miki, è intervenuto direttamente per rispondere all'ondata di commenti e critiche. Ha ammesso pubblicamente la svista, spiegando che non si era accorto dell'errore fino a quando qualcuno dall'estero glielo ha segnalato.
La parte interessante è che, secondo quanto riferisce, la scena ha passato tutti i passaggi di controllo senza che nessuno rilevasse l'anomalia.
Oltre alla spiegazione tecnica, Miki ha parlato anche delle accuse legate all'intelligenza artificiale, tagliando corto con una dichiarazione inequivocabile: "Ho visto qualcosa riguardo all'AI, ma io sono totalmente analogico". L'animatore ha confermato di aver disegnato personalmente il frame incriminato e ha sottolineato di non essersi mai affidato a software generativi per l'animazione. L'errore, ha ribadito, è stato umano, non digitale.
Le sue parole hanno restituito veridicità a un processo creativo che, in una produzione vastissima come One Piece, rimane ancora basato sul lavoro artigianale degli animatori. Per molti fan, la trasparenza di Miki è stata un sollievo e una conferma che, nonostante le sfide dell'industria, la componente umana resta al centro della serie.
L'episodio ha riacceso una riflessione importante sulla percezione dell'AI nell'animazione: quando un minimo scarto diventa automaticamente prova di automazione, forse è proprio il segno che il dialogo sul futuro della produzione non è ancora chiuso né semplice.