Omen - L'origine del presagio avrà un sequel? Risponde la regista

Il prequel del celebre cult horror del 1976 debutta oggi nelle sale e si parla già di un nuovo capitolo

Omen - L'origine del presagio avrà un sequel? Risponde la regista

Omen - L'originale del presagio è uscito oggi nelle sale italiane e su queste pagine potete già leggere la nostra recensione, ma a quanto pare si pensa già alla produzione di un sequel che prosegua la narrazione del franchise horror.

Nel corso di un'intervista concessa a ComicBook, la regista Arkasha Stevenson ha rivelato di avere già alcune idee per un possibile sequel, qualora questo prequel dovesse soddisfare le attese e raggiungere il successo sperato dai produttori.

"Oh, beh, quello che è davvero divertente è che - da fan di Omen - c'è la grande domanda da dove viene Damien e questo film vi risponde, ma poi saltano fuori un sacco di altre domande, e sento che se fosse per me potrei continuare a tornare indietro nel tempo e scoprire come è iniziata la cospirazione, da dove viene lo sciacallo. È divertente pensare ad entrambe le linee temporali", ha detto Stevenson.

Omen L Origine Del Presagio 10
Omen - L'origine del presagio: Nell Tiger Free in un frame

L'amore per il film di Richard Donner

Durante l'intervista, la Stevenson ha anche parlato del suo amore per il film originale del 1976 diretto da Richard Donner.

"Oh, è stato assolutamente semplice e facile, vero? Nessuno stress", ha scherzato la Stevenson a proposito della regia di questo suo primo film. "No... Voglio dire, in realtà ho avuto tanto sostegno ed è stato molto divertente. Sono una grande fan di Omen, quindi è stato una specie di sogno che si è avverato. E abbiamo girato a Roma, quindi... sei così distratto da tutto e da quanto sia divertente fare questo film che lo stress svanisce".

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"Penso che il motivo per cui l'originale ha avuto un impatto così grande sia lo sviluppo dei personaggi e la natura davvero concreta delle relazioni, ma anche il modo in cui l'orrore viene ritratto", ha aggiunto Stevenson. "Penso che la fotografia sia molto centrata, il che permette di percepire tutto come reale e di perdersi nella storia. È un aspetto che abbiamo voluto replicare il più possibile in questo film. E credo che con il personaggio di Margaret, Nell abbia fatto un lavoro così incredibile nel renderla reale che ti viene voglia di passare del tempo con lei e di conoscerla, in modo che quando la sua psiche inizia ad andare in frantumi, tu sei lì con lei".