Naruto, un negozio crea pubblicità ingannevole sul personaggio e ora è costretta a pagare 5 milioni di dollari

Lo studio dietro il fenomeno anime globale ha appena ottenuto un'importante vittoria legale presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti, ottenendo quasi 5 milioni di dollari di danni per la contraffazione del personaggio di Naruto.

Una scena di Naruto

TV Tokyo ha ottenuto una vittoria legale da quasi 5 milioni di dollari contro 47 venditori online che spacciavano falsi prodotti di Naruto come fossero ufficiali. Il tribunale dell'Illinois ha riconosciuto la violazione intenzionale dei diritti d'autore e marchi, ordinando il blocco dei siti, il congelamento dei conti e l'assegnazione dei danni. Un segnale forte per chi vuole truffare i fan.

Naruto non si tocca: TV Tokyo vince una battaglia legale contro i falsari

Se c'è una lezione che chiunque intenda trafficare con le icone dell'animazione giapponese dovrebbe imparare, è questa: non si scherza con Naruto. TV Tokyo, lo studio che da decenni protegge il ninja più amato al mondo, ha appena ottenuto una clamorosa vittoria legale nel Distretto dell'Illinois. Un risarcimento da quasi 5 milioni di dollari è stato imposto a 47 venditori online che, secondo il tribunale, avrebbero deliberatamente venduto merce contraffatta spacciandola per ufficiale. Ogni imputato dovrà versare 100.000 dollari, colpevole di aver replicato in modo fraudolento grafiche, loghi e confezioni per ingannare i fan e capitalizzare sulla popolarità del franchise. Si parla di figurine, zaini, adesivi e altri oggetti di qualità scadente che hanno finito per intaccare la credibilità del marchio e danneggiare sia i consumatori che gli autori originali.

Locandina di Naruto
I protagonisti di Naruto

TV Tokyo ha denunciato non solo il danno economico, ma anche lo sfregio all'identità del brand, ormai simbolo globale dell'animazione giapponese. "La confusione generata nei clienti e l'impatto sulla reputazione sono stati devastanti", ha sostenuto lo studio. I siti truffaldini, abilmente camuffati da store ufficiali, sono stati chiusi o trasferiti alla società, mentre piattaforme di pagamento come PayPal e Amazon Pay hanno congelato i fondi coinvolti.

Da Chainsaw Man a Naruto, 5 anime "maledettamente" da recuperare se avete amato Jujutsu Kaisen Da Chainsaw Man a Naruto, 5 anime 'maledettamente' da recuperare se avete amato Jujutsu Kaisen

La sentenza non è solo una rivalsa simbolica, ma un segnale potente lanciato a chiunque pensi di sfruttare illegalmente le proprietà intellettuali legate agli anime. Non è un caso isolato: solo il mese scorso, VIZ Media aveva ottenuto un rimborso di 26,2 milioni per la violazione del brand RWBY. Il caso Naruto segna però un passaggio cruciale: dimostra quanto anche la giustizia statunitense stia prendendo sul serio la tutela dell'animazione nipponica, da sempre terreno fertile per i falsari del web. Con la crescita globale del settore - alimentata da piattaforme come Netflix e Crunchyroll - proteggere i colossi dell'infanzia e dell'adolescenza non è più solo una questione commerciale, ma una battaglia culturale.